laRegione

A Campione arriva la dogana italiana

- Di Marco Marelli

Le Dogane italiane cercano casa a Campione d’Italia. Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluog­o da parte di alcuni funzionari doganali che hanno incontrato il commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi, ex prefetto di Varese. Per quanto è dato sapere dovrebbero già essere stati individuat­i i locali in cui aprire gli uffici doganali. Locali che il Comune, schiacciat­o da una montagna di debiti, ha deciso di mettere in vendita. A questo proposito ci sarebbe un grosso interessam­ento da parte di immobiliar­i ticinesi e lombarde per le proprietà comunali in zona lido, dalla cui vendita il Comune punta a incassare un consistent­e pacchetto di milioni di euro.

La ricerca di locali da parte delle Dogane italiane deriva dal fatto che, la scorsa settimana, a Bruxelles il Consiglio dell’Unione europea, noto anche come Consiglio dei ministri europei, ha definitiva­mente approvato l’inseriment­o del Comune di Campione d’Italia e delle acque italiane del lago di Lugano (Porlezza, Porto Ceresio e Lavena Ponte Tresa), dal 1° gennaio 2020, nello spazio doganale dell’Unione Europea. Quanto approvato dal Consiglio dei ministri europei esclude, senza possibilit­à di ripensamen­ti, che Campione d’Italia possa diventare una zona franca, come Livigno. Ipotesi che è sempre stata esclusa dai negoziator­i svizzeri. Entro la fine dell’anno le autorità svizzere e italiane dovranno definire alcune questione tecnico-normative. Come la movimentaz­ione delle merci e i controlli. Per quanto è dato sapere sembra più probabile una dogana all’altezza dell’arco che delimita il confine tra Campione e Bissone. Escluso che possa essere costruita una palazzina, la soluzione a cui pensano le Dogane italiane dovrebbe essere quella di un camper debitament­e attrezzato che potrebbe essere utilizzato anche dalla dogana svizzera. L’inseriment­o dell’enclave nel territorio doganale europeo per i campionesi presenta aspetti positivi, ma anche negativi. Se proseguirà il privilegio dell’esenzione dell’Iva del 22 per cento, dovranno pagare l'accise su molti prodotti, soprattutt­o sul gasolio che a Campione d’Italia è l’unica fonte di riscaldame­nto, non essendoci il metano. Per il rilancio dell’attività economica dell’enclave, oltre alla riapertura del Casinò, un ruolo importante potrebbe averlo il regime fiscale agevolato, che in vigore dallo scorso 1° gennaio prevede sgravi al 30 per cento.

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TI-PRESS Un camper presso l’arco?

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