Brignone regina di Crans
Wendy Holdener sul podio nella combinata vinta dall’azzurra che in Vallese si esalta. A Goggia la libera, terza Lara Gut.
La squadra svizzera femminile deve ancora rinviare l’appuntamento con un successo in Coppa del mondo. In combinata (l’unica in calendario in questa stagione), Wendy Holdener ha chiuso al terzo posto, alle spalle della canadese Roni Remm e della vincitrice, l’azzurra Federica Brignone. L’elvetica è stata penalizzata da una discesa non convincente e da uno slalom privo di difficoltà sul quale non ha potuto fare la differenza, da grande specialista quale è. La svittese si augura che in futuro la Fis proponga più prove di combinata in calendario, dal momento che la specialità è stata mantenuta nel programma dei Mondiali del 2012 a Cortina. «La combinata mi piace, sarebbe bello che se ricevesse maggiori impulsi. Sapevo che la mia manche di discesa (11ª a 1’’47 da Brignone) non sarebbe bastata per la vittoria. Ora torno a casa per qualche giorno di riposo e per ricaricare le pile». Federica Brignone ha dimostrato di avere grande feeling con Crans Montana, dove ha vinto tre combinate in quattro partecipazioni. A chi l’ha definita “Miss Crans Montana” la valdostana ha replicato scherzando: «Non so se sono la più carina, ma di questa località amo la pista e la neve primaverile. Ci sono molte gobbe, in discesa bisogna essere abili tecnicamente. In slalom mi ha favorito che il tracciato lo abbia disegnato il mio allenatore, anche perché in questo inverno tra i paletti stretti non mi sono mai allenata».
Non male il risultato d’assieme delle atlete rossocrociate: Rahel Kopp (5ª a Soldeu nel 2016 e 7ª a sempre a Crans-Montana lo scorso anno) ha realizzato il miglior risultato della stagione chiudendo 4ª a 1’’54 da Brignone. 8ª Priska Nufer, 16ª Nathalie Gröbli (anche per lei miglior risultato della carriera), 20ª Jasmina Suter.
Super Sofia, 2ª Joana Hählen
Lanciata da due sessioni di prove dominate, Sofia Goggia ha tenuto fede alle attese e ha vinto la libera di Crans, precedendo due elvetiche, la sorprendente Joana Hählen e Lara Gut-Behrami, sul podio unitamente alla bergamasca, al sesto trionfo in discesa. «Il mio sci non andava al massimo – ha commentato la bergamasca – ma ho realizzato delle belle curve. In allenamento ero maggiormente a mio agio». Tanto è bastato, però, per avere la meglio sul tandem elvetico che l’ha accompagnata sul podio. ««Quando ho il visto il sole splendere al momento della ricognizione, ho capito che sarebbe stato il mio giorno», ha commentato la bernese, fermata in primavera da un infortunio ai crociati del ginocchio ma non finita sotto i ferri. «Sì, mi sono presa una bella rivincita, ho pianto quando il mio piazzamento era ormai certo». Ottimo risultato anche per Lara Gut-Behrami, terza, la quale sul podio in discesa non saliva da due anni (il 28 gennaio 2017 vinse a Cortina). «Il lavoro paga sempre – ha detto la ticinese – Non sempre il risultato arriva subito, ma è da un po’ di tempo che scio bene. L’ottanta per cento delle curve l’ho fatto bene, ma ci sono un paio di passaggi in cui ho perso dei decimi. Devo continuare a progredire per chiudere costantemente tra le cinque».