Tram-treno un caso aperto
L’iter riguardante le opposizioni al progetto sembra giunto a un muro contro muro Premesse errate, mancata consultazione e alternative non considerate: contestato il futuro percorso che taglierebbe fuori il collegamento con la stazione Ffs cittadina
Non mollano gli opponenti al tracciato proposto per il tram-treno del Luganese. Uno documento contesta le premesse sui cui poggia il ‘sacrificio’ della linea verso la stazione.
Sono ben 127 le opposizioni al progetto di tram-treno, una grande opera che ha già ricevuto la garanzia di finanziamenti da parte della Confederazione. Il “Sì, ma...” attorno al potenziamento della vecchia Ferrovia Ponte-Tresa: pochi contestano l’utilità di un forte miglioramento dell’offerta di trasporto fra la città e la periferia ovest di Lugano. Ma le soluzioni trovate dai progettisti hanno trovato una forte ostilità: dalle proprietà private nel tratto Bioggio-Manno (dove è particolarmente attiva l’‘Associazione tram sostenibile’ Astras), ma anche da gruppi e associazioni di carattere territoriale. Sul primo tema, la linea ferroviaria da Agno per BioggioManno passerebbe tra l’attuale strada cantonale e il fronte dei capannoni, ponendo tutta una serie di problemi. Un discorso in parte condiviso dal ventaglio di associazioni ambientaliste che in varie forme si sono opposte al progetto. Ma qui il dissenso è in buona parte legato al futuro della tratta “di montagna”, ovvero l’attuale linea Flp che passando da Muzzano e Sorengo raggiunge la stazione Ffs di Lugano. La sorte non è segnata, ma quasi. Un folto gruppo di cittadini, di diversi comuni luganesi, alcuni impegnati in politica nei Consigli comunali, hanno firmato l’opposizione dell’ingegner Marco Sailer, figlia di un lavoro molto approfondito sul progetto, sul suo iter e sulle possibili alternative. Se n’è parlato settimana scorsa alla riunione di comitato dell’associazione Cittadini per il territorio del Luganese, di cui fanno parte anche alcuni estensori dell’opposizione, ed è stata presentata la replica nella procedura di evasione del ricorso. Emerge in sostanza un ‘muro contro muro con i promotori del progetto, le ferrovie Flp, che invocano anzi la non legittimazione al ricorso di Sailer e cofirmatari. Una obiezione respinta, citando articoli di legge sui diritti della cittadinanza in materia di pianificazione, come pure interessi diretti di numerosi opponenti.
Dubbi in galleria
L’intento di concentrarsi unicamente nel tunnel fra Bioggio e il centro città (terminale presso la pensilina Tpl) è secondo questa opposizione basato su presupposti errati. Per brevità, riportiamo dalla ‘replica’ di Sailer. In estrema sintesi, ecco come i ricorrenti contestano i ‘tre pilastri’ del progetto. Iniziando con lo smentire l’ipotizzata preponderanza dell’interesse dei viaggiatori di provenienza malcantonese verso il centro città (80%) rispetto alla stazione Ffs: “I pronostici aggiornati, allestiti dalla stessa committente, indicano che i passeggeri del Tram-Treno sono diretti in misura maggiore alla stazione Ffs (52%) che non in centro città (48%)”. La seconda obiezione tocca la fermata in centro, presso la pensilina Botta, vista la presunta impossibilità di localizzarla presso l’ex sede della Bsi all’inizio di via Peri. “La proprietaria Bsi non esiste più, lo stabile è in vendita, e volendo vi si può realizzare la fermata del tramtreno desiderata”. Infine, “Il progetto di migliorare l’aeroporto di Agno verso nord non ha più sostegni, l’ostacolo ai voli, accettato dall’Ufac, non è rimesso in discussione. Nessuno dei tre pilastri su cui è stato costruito il progetto è dunque restato in piedi. Testardamente però la Flp insiste a volerlo realizzare così come è stato concepito”. Soluzione, secondo Sailer e firmatari: mantenere quattro treni all’ora (come oggi) in direzione stazione, riducendo di altrettante corse (ne resterebbero comunque otto all’ora) nel tunnel Bioggio-centro risolvendo così un possibile congestionamento di passeggeri presso la fermata sotterranea, che sarebbe collegata alla stazione da scale mobili.