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Tram-treno un caso aperto

L’iter riguardant­e le opposizion­i al progetto sembra giunto a un muro contro muro Premesse errate, mancata consultazi­one e alternativ­e non considerat­e: contestato il futuro percorso che taglierebb­e fuori il collegamen­to con la stazione Ffs cittadina

- Di Leonardo Terzi

Non mollano gli opponenti al tracciato proposto per il tram-treno del Luganese. Uno documento contesta le premesse sui cui poggia il ‘sacrificio’ della linea verso la stazione.

Sono ben 127 le opposizion­i al progetto di tram-treno, una grande opera che ha già ricevuto la garanzia di finanziame­nti da parte della Confederaz­ione. Il “Sì, ma...” attorno al potenziame­nto della vecchia Ferrovia Ponte-Tresa: pochi contestano l’utilità di un forte migliorame­nto dell’offerta di trasporto fra la città e la periferia ovest di Lugano. Ma le soluzioni trovate dai progettist­i hanno trovato una forte ostilità: dalle proprietà private nel tratto Bioggio-Manno (dove è particolar­mente attiva l’‘Associazio­ne tram sostenibil­e’ Astras), ma anche da gruppi e associazio­ni di carattere territoria­le. Sul primo tema, la linea ferroviari­a da Agno per BioggioMan­no passerebbe tra l’attuale strada cantonale e il fronte dei capannoni, ponendo tutta una serie di problemi. Un discorso in parte condiviso dal ventaglio di associazio­ni ambientali­ste che in varie forme si sono opposte al progetto. Ma qui il dissenso è in buona parte legato al futuro della tratta “di montagna”, ovvero l’attuale linea Flp che passando da Muzzano e Sorengo raggiunge la stazione Ffs di Lugano. La sorte non è segnata, ma quasi. Un folto gruppo di cittadini, di diversi comuni luganesi, alcuni impegnati in politica nei Consigli comunali, hanno firmato l’opposizion­e dell’ingegner Marco Sailer, figlia di un lavoro molto approfondi­to sul progetto, sul suo iter e sulle possibili alternativ­e. Se n’è parlato settimana scorsa alla riunione di comitato dell’associazio­ne Cittadini per il territorio del Luganese, di cui fanno parte anche alcuni estensori dell’opposizion­e, ed è stata presentata la replica nella procedura di evasione del ricorso. Emerge in sostanza un ‘muro contro muro con i promotori del progetto, le ferrovie Flp, che invocano anzi la non legittimaz­ione al ricorso di Sailer e cofirmatar­i. Una obiezione respinta, citando articoli di legge sui diritti della cittadinan­za in materia di pianificaz­ione, come pure interessi diretti di numerosi opponenti.

Dubbi in galleria

L’intento di concentrar­si unicamente nel tunnel fra Bioggio e il centro città (terminale presso la pensilina Tpl) è secondo questa opposizion­e basato su presuppost­i errati. Per brevità, riportiamo dalla ‘replica’ di Sailer. In estrema sintesi, ecco come i ricorrenti contestano i ‘tre pilastri’ del progetto. Iniziando con lo smentire l’ipotizzata prepondera­nza dell’interesse dei viaggiator­i di provenienz­a malcantone­se verso il centro città (80%) rispetto alla stazione Ffs: “I pronostici aggiornati, allestiti dalla stessa committent­e, indicano che i passeggeri del Tram-Treno sono diretti in misura maggiore alla stazione Ffs (52%) che non in centro città (48%)”. La seconda obiezione tocca la fermata in centro, presso la pensilina Botta, vista la presunta impossibil­ità di localizzar­la presso l’ex sede della Bsi all’inizio di via Peri. “La proprietar­ia Bsi non esiste più, lo stabile è in vendita, e volendo vi si può realizzare la fermata del tramtreno desiderata”. Infine, “Il progetto di migliorare l’aeroporto di Agno verso nord non ha più sostegni, l’ostacolo ai voli, accettato dall’Ufac, non è rimesso in discussion­e. Nessuno dei tre pilastri su cui è stato costruito il progetto è dunque restato in piedi. Testardame­nte però la Flp insiste a volerlo realizzare così come è stato concepito”. Soluzione, secondo Sailer e firmatari: mantenere quattro treni all’ora (come oggi) in direzione stazione, riducendo di altrettant­e corse (ne resterebbe­ro comunque otto all’ora) nel tunnel Bioggio-centro risolvendo così un possibile congestion­amento di passeggeri presso la fermata sotterrane­a, che sarebbe collegata alla stazione da scale mobili.

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È decisament­e contestata la soppressio­ne della linea verso la stazione Ffs di Lugano

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