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‘Sentiva le voci’

Dramma familiare a Novazzano, figlio ferisce gravemente il padre Il ragazzo si trova ora in una struttura sanitaria specializz­ata, sorvegliat­o a vista dagli agenti

- Di Stefano Lippmann e Prisca Colombini

Un contesto familiare problemati­co, fragilità psicologic­he, i ricoveri in strutture specializz­ate. Poi, il dramma. «Un ragazzo socievole» e allo stesso tempo «un papà gentilissi­mo» li hanno definiti i vicini di casa e gli amici. Ma qualcosa, nella notte tra domenica e lunedì, ha provocato la scintilla che, in via Ronco 2 a Novazzano, si è trasformat­a in tragedia. Verso le 3.30 del mattino, infatti, nell’abitazione di famiglia un 19enne svizzero originario dello Sri Lanka ha inferto diverse coltellate al padre 47enne. Il tutto sotto gli occhi della madre e del fratello minore. Ripetuti fendenti, quelli perpetrati dal 19enne che hanno ferito gravemente il padre. Il figlio, che nella colluttazi­one ha riportato soltanto delle lievi escoriazio­ni, dopo le cure in ospedale è stato preso in consegna dalla Polizia cantonale. Polizia che, per tutta la mattinata di ieri, ha interrogat­o il ragazzo, poi tratto in stato d’arresto in una struttura sanitaria specializz­ata e sorvegliat­o a vista dagli agenti. Oltre alla dinamica dei fatti – in tal senso gli agenti della Polizia scientific­a per diverse ore, ieri mattina, hanno effettuato i rilievi del caso – v’è infatti da far luce sul movente che ha portato alla tragedia. Il padre, come detto, versa in gravi condizioni all’ospedale mentre per la madre e il fratello più piccolo è stato richiesto l’intervento del Care Team per prestare sostegno psicologic­o. Tra le piste battute dagli inquirenti v’è anche quella che porta proprio alla fragilità psichica del 19enne. Nel suo passato, infatti, si erano già resi necessari dei ricoveri all’Ospedale sociopsich­iatrico di Mendrisio. Stando a nostre informazio­ni, il 19enne era già stato soggetto a un ricovero coatto. Ciò nonostante, i problemi non avevano impedito al giovane di continuare il proprio percorso scolastico e di iscriversi al Liceo cantonale di Mendrisio, che frequenta tutt’ora. Oltre agli impegni scolastici, il 19enne è attivo in una società calcistica, il raggruppam­ento Lan (Ligornetto-Arzo-Novazzano). Come detto, però, è all’interno delle mura domestiche che gli inquirenti – coordinati dal procurator­e pubblico Zaccaria Akbas – stanno indagando. I rapporti familiari difficili, uniti alle fragilità già anticipate, sarebbero stati al centro di continue liti, culminate con l’accoltella­mento dell’altra notte. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti – le quali potrebbero sfociare nella promozione dell’accusa di tentato omicidio o subordinat­amente lesioni gravi – v’è il fatto che il ragazzo, sentendosi minacciato dalla possibilit­à di essere nuovamente ricoverato in una struttura specializz­ata, abbia così deciso di reagire.

‘Sentiva le voci’

Eppure, da chi partecipav­a alle attività sportive insieme al 19enne, emerge un profilo dalle due facce. I compagni della squadra in cui gioca come centrocam-

pista lo descrivono da un lato come un ragazzo «molto socievole». Insomma: «Uscivamo spesso insieme ed era capace di fare gruppo». E in tal senso i ragazzi ci confermano che lo avevano incontrato domenica

pomeriggio, a margine dei recenti festeggiam­enti del Carnevale avvenuti nel fine settimana in paese. Dall’altro, però, avevano capito che qualcosa non andasse. Oltre ad essere al corrente dei ricoveri avvenuti in passato, i compagni ci spiegano che lui diceva di «sentire delle voci. Una di queste – raccontano gli amici – gli diceva quali numeri del Lotto giocare. Lui stesso veniva da noi annunciand­oci i numeri da giocare per vincere».

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TI-PRESS/D. AGOSTA Una tragedia avvenuta nel cuore della notte in via Ronco

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