Con più limiti e più trasparenza
Grande fratello, nuovo regolamento per la Città aggregata: il Cc accoglie 4 emendamenti della Sinistra
Passano il monitoraggio degli effetti preventivi e repressivi della videosorveglianza e l’informazione alla popolazione
Luce verde ieri sera al Regolamento comunale sulla videosorveglianza delle aree pubbliche che riguarderà il comprensorio aggregato riprendendo il modello in vigore nella Turrita prima della fusione, ma con alcune modifiche suggerite dalla Sinistra. Lo ha stabilito il Consiglio comunale accogliendo a grande maggioranza il messaggio municipale e quattro emendamenti proposti da Alessandro Lucchini e Antoine Ndombele che hanno firmato il rapporto di minoranza in seno alla Commissione della legislazione. Per contro tutti bocciati gli emendamenti proposti dall’Mps avendo la tempistica usata indispettito consiglieri e Municipio (mancanza di tempo per approfondire). Fra le novità previste – oltre al raggio d’azione nei quartieri – citiamo l’istituzione di una commissione comunale della protezione dei dati (con poteri consultivi, sarà chiamata a valutare la posa di nuove installazioni nel rispetto dei principi di proporzionalità e di finalità), la possibilità di disporre di postazioni mobili per monitorare situazioni potenzialmente pericolose (manifestazioni, cortei ecc.), la possibilità di dotare i poliziotti di body-cam e l’aumento da 120 ore a 100 giorni della durata della conservazione delle registrazioni. “Con l’entrata in funzione del regolamento – ha sottolineato nel testo il relatore di maggioranza Emilio Scossa-Baggi, bollando in aula come «ideologizzate» le opinioni della minoranza (per metà però accolte) e ritenendo «pragmatico» l’approccio del Municipio – verranno predisposte le misure di adeguamento e di sicurezza degli spazi necessari per il trattamento e la conservazione dei dati nei i locali della Polcom. Dati che possono essere trasmessi solo alle autorità competenti in caso di inchieste, mentre ne è esclusa la trasmissione a terzi”.
Coinvolte le associazioni di quartiere
Ritenendo che le telecamere limitino la libertà dei cittadini, Lucchini ha proposto emendamenti contrari «a una regolamentazione che darebbe spazio a un diffondersi preoccupante di questa strumentazione». Proposta quindi, ma non accolta, una riduzione del campo d’azione a determinati beni di demanio pubblico quali autosili, campi sportivi, ecocentri, cimiteri e monumenti. Proposto e invece accolto un nuovo articolo 3 secondo cui la videosorveglianza deve poter essere utilizzabile solo quando risultino insufficienti altri sistemi efficaci (più polizia, miglioramenti urbanistici, migliore illuminazione ecc). Pure ottenuto il coinvolgimento consultivo delle associazioni/commissioni di quartiere, nonché il monitoraggio costante (insieme alla commissione consultiva) degli effetti preventivi e repressivi della videosorveglianza, così come delle conseguenze sulla privacy; ok anche all’informazione al pubblico della situazione venuta a crearsi. Ma respinti sia il divieto di telecamere mobili, sia la riduzione da 100 a 15 del numero di giorni di conservazione delle immagini. Contrario a buona parte degli emendamenti il gruppo Plr: «Snaturano gli obiettivi perseguiti dal regolamento», ha detto Nicola Zorzi. Negativa sul ‘grande fratello’ l’opinione dell’Mps: secondo Angelica Lepori «deresponsabilizza la popolazione e crea senso di controllo. Il Municipio dovrebbe pensare in un modo meno poliziesco e più politico a favore dei reali bisogni della cittadinanza e dei giovani». Il vicesindaco Andrea Bersani ha riconosciuto l’esistenza di una forte soggettività sull’argomento (temere di essere sorvegliati, oppure apprezzare il fatto di avere un territorio meglio sorvegliato ai fini della sicurezza) e ha rimarcato l’utilità della videosorveglianza «non per risolvere delle banalità ma per perseguire reati di vario tipo».
Tutti (o quasi) con le donne
A inizio seduta il plenum con 40 sì e 10 astenuti (gruppo Lega/Udc e sparsi) ha sostenuto una risoluzione dell’Mps a sostegno dello sciopero nazionale delle donne che si terrà il 14 giugno. Parere positivo anche dal Municipio che ha assicurato la piena disponibilità verso la partecipazione delle collaboratrici della Città che vorranno aderire.