laRegione

Officine, il verdetto finale al popolo

-

A scrivere il futuro delle Officine sarà il popolo. I rappresent­anti delle maestranze hanno infatti deciso di non ritirare l’iniziativa popolare generica “Giù le mani” che il Gran Consiglio mercoledì scorso ha respinto a larga maggioranz­a. E così i ticinesi saranno chiamati alle urne, molto probabilme­nte il 19 maggio. L’iniziativa, nella primavera 2008, aveva raccolto 14’768 firme sulla spinta dello sciopero contro la chiusura dello stabilimen­to ferroviari­o di Bellinzona. «Undici anni fa le Officine sono state salvate grazie alla reazione delle maestranze e alla solidariet­à e all’indignazio­ne della popolazion­e», ha ricordato ieri in conferenza stampa Gianni Frizzo, leader storico della mobilitazi­one. «Ora saranno quelle persone a esprimersi su un bene comune: abbiamo il dovere di sottoporre l’iniziativa al popolo a cui spetta l’ultimo verdetto», ha aggiunto. In votazione sarà posto il testo emendato, che all’articolo 5 indica la possibilit­à di orientare il richiesto polo tecnologic­o sul modello di “centro di profitto con forte autonomia decisional­e (Unità di business strategica)” suggerito, quale terzo scenario possibile, dallo studio della Supsi datato 2010. «Non vogliamo che le Officine vengano delocalizz­ate senza un valore aggiunto e senza che siano rispettati gli accordi sottoscrit­ti negli anni – ha rimarcato Frizzo –, non possiamo abbassare la guardia di fronte alle grandi incertezze all’orizzonte».

Svizzera centrale, altre dinamiche

Il primo firmatario dell’iniziativa, Ivan Cozzaglio, ha tenuto a sottolinea­re che a Olten, recentemen­te in un’officina delle Ferrovie il numero di personale è cresciuto – sono occupati attualment­e ottocento collaborat­ori – e sono stati fatti anche ingenti investimen­ti senza nulla chiedere alle finanze cantonali. «Nella Svizzera centrale vi è un aumento dei posti di lavoro e la concentraz­ione della manutenzio­ne dei treni, in Ticino invece si portano via prodotti e posti di lavoro», ha rimarcato. Dal canto suo Matteo Pronzini, deputato Mps e da sempre in prima linea nella difesa delle Officine, ha posto l’accento sui posti di lavoro in pericolo con la realizzazi­one del moderno stabilimen­to da 360 milioni di franchi che le Ferrovie intendono edificare a Castione in accordo con il governo e la Città. «Inoltre, le future lavorazion­i saranno completame­nte diverse, perciò di quanto viene fatto oggi nelle Officine non rimarrà più nulla», ha aggiunto.

 ?? TI-PRESS ?? Cittadini presto alle urne
TI-PRESS Cittadini presto alle urne

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland