laRegione

Tutta Campione scende in piazza

- Di Marco Marelli

È stata una veglia laica il presidio tenutosi ieri sera davanti al Municipio di Campione d’Italia, per richiamare il governo a riconoscer­e ai cittadini la dignità del lavoro che da oltre 7 mesi manca dopo la chiusura del Casinò, mentre chi ancora può lavorare non riceve il giusto compenso da oltre un anno. Un presidio che precede l’udienza di stamattina alle 9 davanti ai giudici del Tribunale amministra­tivo del Lazio chiamati in causa dai dipendenti comunali con la richiesta di sospensiva della delibera comunale che fissava 86 esuberi, scesi a 74 dopo i pensioname­nti e le dimissioni degli ultimi mesi. I giudici capitolini dovrebbero entrare nel merito della vicenda, con la riscrittur­a della pianta organica del Comune. E questo sulla scorta delle risposte che il Viminale, chiamato in causa dai giudici capitolini, dovrebbe aver fornito. Non c’è più tempo per tentenname­nti, in quanto è palese che, considerat­e le specificit­à dell’ente locale campionese, non potrà garantire i servizi obbligator­i alla persona con un organico ridotto a 15 dipendenti. Il presidio di ieri sera, e le due giornate di oggi e mercoledì, intendono ribadire che innanzitut­to occorre uscire dall’incertezza in cui si trova l’enclave e sull’urgenza di dare risposte concrete alla selva di problemi che si trascinano da oltre un anno. Primo fra tutti il mancato pagamento degli stipendi da un anno. Dodici mesi di lavoratori a costo zero, la situazione in cui si trovano i dipendenti comunali. E ciò, storia ormai nota, sta avendo parecchie conseguenz­e, come la chiusura della scuola dell’infanzia. Alla veglia laica di ieri ha partecipat­o l’intera comunità campionese, partendo dagli ex dipendenti del Casinò, chiuso dal 27 luglio, a seguito del fallimento dichiarato dai giudici del Tribunale civile di Como. Sempre ieri, ‘laRegione’ ha interpella­to la quarta sezione della Corte d’Appello civile del Tribunale di Como, presso la quale lo scorso 17 gennaio sono stati discussi i reclami presentati dal Comune, dalla Casinò Campione d’Italia spa e dalla Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza di fallimento. Non c’è ancora la decisione dei giudici d’appello. Giudici che hanno tempo sino al 17 aprile per renderla nota. Tempi che fanno a pugni con l’urgenza che chiede la vicenda, ma che non dovrebbero influire sul lavoro del commissari­o straordina­rio Maurizio Bruschi che – così risulta alla ‘Regione’ – è atteso in riva al Ceresio la prossima settimana.

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TI-PRESS Un momento del presidio

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