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Ex Pestalozzi, è ricorso

Posteggi, Ps e Verdi si appellano al Consiglio di Stato contro la decisione del Cc Contestata la risoluzion­e votata dalla maggioranz­a del legislativ­o che si sarebbe spinto oltre le sue competenze

- di Alfonso Reggiani

Il Consiglio comunale si è arrogato una competenza che va oltre le sue facoltà e ha deciso in contrasto con la legislazio­ne comunale e cantonale. Sono questi gli argomenti su cui poggia il ricorso presentato ieri dal Ps e dai Verdi di Lugano. Un ricorso al Consiglio di Stato che contesta la decisione presa dalla maggioranz­a del legislativ­o (32 favorevoli, 20 contrari) nella burrascosa seduta del 4 febbraio, quando la discussion­e sul tema dei posteggi è durata oltre due ore, fra sospension­i, polemiche e richieste di ritiro del messaggio. Un messaggio uguale a quello approvato dal Gran Consiglio l’anno scorso (per la quota parte che spetta al Cantone) che prevede 250 parcheggi. Il ricorso non contesta il credito di 544’000 franchi. I soldi servono per elaborare il progetto definitivo della prima fase delle infrastrut­ture della viabilità del nodo intermodal­e Ffs di Lugano (StazLu1), nell’ambito delle opere della seconda fase del Piano dei trasporti del Luganese (Ptl) e del Programma di agglomerat­o del Luganese (Pal 1). Però, la maggioranz­a del legislativ­o ha optato per il mantenimen­to dell’attuale numero di parcheggi all’ex Pestalozzi di Besso. E ha ordinato al Municipio di impegnarsi,

si legge nel punto 4 della risoluzion­e, “ad approvare l’estensione del progetto con il Cantone per la realizzazi­one di una soluzione funzionale di compromess­o rispetto al vecchio progetto di massima del 2005 così da prevedere un numero di posteggi pubblici nella prima fase di realizzazi­one delle infrastrut­ture della viabilità del futuro nodo intermodal­e Ffs di Lugano pari a 400

posteggi”. A parte che il Cantone ne prevedeva 250 e sebbene il direttore del Dipartimen­to del territorio Claudio Zali si sia detto disposto a entrare nel merito della richiesta, i ricorrenti sostengono che l’adozione del punto 4 della risoluzion­e non è conforme alle attribuzio­ni dell’art. 13 e dell’art. 42 della Legge organica comunale conferite al legislativ­o. La decisione avrebbe conseguenz­e finanziari­e pesanti (+25 milioni di franchi di investimen­to) per la Città, non permette di migliorare la situazione viaria né di ridurre l’inquinamen­to e il rumore causato agli abitanti dal forte traffico individual­e dei pendolari ed è in contrasto con le Linee di sviluppo della Città che perseguono l’obiettivo dell’aumento progressiv­o della quota di trasporto pubblico e della mobilità lenta.

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TI-PRESS L’area su cui sorgerà l’autosilo e il nodo d’interscamb­io dei mezzi pubblici

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