Un crocevia fra esercenti e pubblico
Martino Ceroni, giovane luganese, lancia l’app Firstoff come punto d’incontro e per essere sempre aggiornati
Un punto di incontro fra esercenti e pubblico, ma anche un punto di riferimento sempre aggiornato nel ginepraio di appuntamenti talmente ampio da perderne potenzialmente per strada una gran quantità; e magari dei più interessanti. È dunque un’idea meritevole, quella di Martino Ceroni, giovane luganese attivo nel campo sanitario ma “auto-prestato” ai settori della cultura, del turismo e della «vita mondana ticinese», come ama dire egli stesso. Una buona idea tradotta in un’applicazione – “Firstoff” (www.firstoff.ch) – che declina le esigenze degli uni (noi tutti) e degli altri (titolari e gerenti di esercizi pubblici). «L’obiettivo di “Firstoff” è fornire al cliente un servizio il più rapido e intuitivo possibile, per scoprire i locali e gli eventi non soltanto della propria regione, ma di tutto il Ticino – dice Martino –. A dipendenza di ciò che uno cerca a livello enogastronomico, ma anche come proposta artistica, può personalizzare la “caccia” tramite filtri per categoria. I risultati vengono visionati sulle mappe, che sono direttamente collegate ai sistemi di navigazione del proprio dispositivo». In più, con l’applicazione mobile è possibile attivare la tessera virtuale “Firstoff Card”, che permette di accedere a offerte o sconti. Gli esercenti, a loro volta, hanno tutto l’interesse ad autopromuoversi, prima contattando gli ideatori della piattaforma (info@firstoff.ch) per “entrare nella rete” gratuitamente; poi rimanendoci, aggiornando costantemente il “popolo” riguardo a proposte e offerte. Ad oggi i locali ticinesi iscritti sono oltre 210 e oltre mille le persone che hanno scaricato l’app dagli store. «L’attivazione della “Firstoff Card” è gratuita per il primo anno, inserendo il codice FC-YEAR-FREE. In questo modo – conclude Martino Ceroni – si ha accesso alle offerte dei diversi esercenti, ai quali comunque, presentandosi, bisogna mostrare la tessera virtuale dal proprio smartphone». E allora, buona “movida” a tutti.