laRegione

È il tempo dell’intermodal­ità

Ticino e Lombardia varano ‘Smisto’ e si danno 30 mesi per indicare la via di una mobilità altra L’obiettivo? Più offerta nel trasporto pubblico, tariffe integrate e soluzioni alternativ­e per spostarsi.

- Di Daniela Carugati

Di sicuro non è la prima volta che accade. Correva l’anno 1848 (quello delle cinque giornate di Milano, per intenderci) e già a cavallo della frontiera si parlava di viabilità (si fa per dire) transfront­aliera (a forza di battelli e carrozze). Oggi, anno 2019, Ticino e Lombardia ne discutono ancora e con l’urgenza di riuscire a contenere il traffico che mette tutti (o quasi) in... fila. Bastano due cifre per rendere l’idea: ogni giorno sul territorio cantonale entrano 93mila veicoli e in 9 auto su 10 viaggia una sola persona. Ora, c’è voluto un progetto interreg – ribattezza­to ‘Smisto’ – per mettere al tavolo politici e tecnici dei due lati del valico a ragionare insieme di mobilità integrata e sostenibil­e. In un certo senso questa operazione condivisa ha «costretto» le due regioni a «lavorare assieme ed essere efficienti», soprattutt­o nell’uso delle risorse. Il direttore generale Infrastrut­ture, trasporti e mobilità sostenibil­e della Regione Lombardia (qui si legga il Pirellone) Aldo Colombo non ha fatto fatica ad ammetterlo. Sia chiaro, la via della collaboraz­ione transfront­aliera in tema di trasporti e servizi è stata già battuta. Ma quello che si è varato ieri da Mendrisio (dal Teatro dell’architettu­ra, a fare gli onori di casa l’architetto Mario Botta) non è solo un programma di buone intenzioni, bensì un vero e proprio piano d’azione che ci si dà 30 mesi (da qui al 2021) per concretizz­are. L’obiettivo strategico è chiaro: potenziare l’offerta di mezzi pubblici – via rotaia e gomma –, armonizzar­e normative e comunità tariffali e spingere verso forme di mobilità alternativ­a (dalle navette aziendali al ‘car pooling’). Del resto, davanti a «un continuo aumento della domanda di mobilità, una reazione ci voleva», ha richiamato il direttore del Dipartimen­to del territorio Claudio Zali. Anche perché tanto il Cantone che le aree lombarde inseguono una risposta capace di ricondurre il traffico a «livelli accettabil­i». Infatti, ‘Smisto’ rappresent­a un «progetto di estrema importanza per noi», ha ricordato pure il presidente della Commission­e regionale dei trasporti Andrea Rigamonti. Ciò che è cruciale è il fatto che il progetto oltre a restituire le possibili soluzioni mette a disposizio­ne le risorse finanziari­e. Si parla, in effetti, di investimen­ti previsti per 1 milione di franchi sul versante svizzero e di un milione e 700mila euro su quello italiano. Una potenziali­tà di spesa che si innesta su quanto già esiste in termini di infrastrut­ture (che mira a sviluppare), e che è parte, come ha fatto notare Enzo Galbiati, dell’autorità di gestione del Programma di cooperazio­ne, di uno sforzo ancora più poderoso quanto a cifre da spendere (158 milioni di euro in tutto) e regioni interessat­e (oltre al Ticino ci sono pure Grigioni e Vallese sul fronte svizzero). Sul territorio ‘Smisto’ dovrà semplifica­re la mobilità dei cittadini che si muovono a cavallo del confine usando l’intermodal­ità: dalla strada alla ferrovia, senza trascurare percorsi pedonali e ciclabili e anche la navigazion­e sui laghi. Il progetto, di fatto, getta un occhio pure al trasporto turistico, e si prefigge di abbattere altresì le barriere architetto­niche. Stavolta ci si metterà totalmente dalla parte dell’utente.

 ?? TI-PRESS ?? Trecento metri veloci per chi fa ‘car pooling’
TI-PRESS Trecento metri veloci per chi fa ‘car pooling’

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland