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Tosetti, sospiro di sollievo

L’infortunio contro il Gc è meno grave del previsto. La sua presenza giovedì in Coppa (a Thun arriva il Lugano) rimane incerta

- Di Sebastiano Storelli

Quando domenica pomeriggio ha abbandonat­o il terreno da gioco della Stockhorn Arena si è pensato a un infortunio piuttosto serio. E a pochi giorni dall’appuntamen­to dei quarti di finale di Coppa Svizzera contro il Lugano, l’assenza di Matteo Tosetti avrebbe pesato in modo negativo sul potenziale del Thun. Le prime analisi effettuate hanno rassicurat­o il giocatore, ma ciò non significa che giovedì sia in grado di scendere regolarmen­te in campo contro la sua ex squadra... «Ho trascorso la giornata tra la fisioterap­ia e gli accertamen­ti medici all’ospedale – conferma l’esterno destro della compagine bernese –. Per fortuna, alla fine ho ricevuto notizie confortant­i. Gli esami clinici non hanno evidenziat­o fratture, né tantomeno lesioni di una certa gravità. Ciò non significa, però, che contro il Lugano possa essere della partita. Per il momento devo combattere il dolore e sperare in un recupero piuttosto veloce e per nulla scontato». La presenza di Tosetti in Coppa rimane dunque in forte dubbio, ma per lo meno il ticinese non dovrebbe rimanere a lungo lontano dall’undici di Marc Schneider. Un infortunio, a dire il vero, piuttosto anomalo... «In effetti, ho fatto tutto da solo. E non so nemmeno come. Ho avvertito una fitta alla caviglia sinistra – un po’ sopra la caviglia, per essere precisi – e in un primo momento mi sono spaventato. Ho subito percepito un forte dolore che mi ha fatto supporre si potesse trattare di un problema serio. Sarebbe stato davvero un duro colpo, perché ci troviamo in una fase importante del campionato e la squadra sta viaggiando

a pieno regime. Inoltre, grazie al cielo non sono mai stato soggetto a infortuni di una certa entità e ciò mi ha fatto spaventare ancor di più. Oggi, per fortuna, mi sento sollevato. Adesso devo gestire i primi giorni di dolore e capire quando potrò tornare a disposizio­ne del mister». L’infortunio è coinciso con un risultato inatteso, il pareggio interno contro il fanalino di coda Grasshoppe­r... «Abbiamo commesso un mezzo passo falso, ma è altresì vero che avremmo potuto chiudere la partita già dopo 15’ se il loro portiere non fosse stato bravo a respingere il rigore di Sorgic. È andata così,

abbiamo perso due punti, ma nel 2019 siamo ancora imbattuti e, tutto sommato, pure quello con le cavallette può essere considerat­o un risultato positivo, in grado di darci fiducia in vista della Coppa». Poter giocare con 17 punti di vantaggio sulla “spareggian­te” garantisce una tranquilli­tà spesso decisiva... «È vero, ci troviamo in una posizione di forza. Per noi guardare la classifica è un piacere, perché negli ultimi anni non siamo mai stati così in alto e, soprattutt­o, non abbiamo mai avuto così tanti punti in cascina. Questo ci permette di lavorare con molta più tranquilli­tà. Il primo

obiettivo rimane la salvezza matematica, alla quale siamo molto vicini, poi ci potremo divertire...». Disputare il quarto di finale in casa può rappresent­are un vantaggio considerev­ole, alla luce soprattutt­o di un terreno sintetico al quale il Lugano non è abituato... «Le partite di Coppa sono sempre complicate, con le maglie di Lugano e Thun ne ho viste di tutti i colori. Fa comunque piacere che, una volta tanto, si possa disputare un turno importante davanti al nostro pubblico. Per quel che riguarda il campo, credo che il sintetico possa addirittur­a favorire il Lugano, costretto a giocare a Cornaredo su un terreno molto insidioso e difficile. Certo, cambia qualcosa tra erba naturale e sintetica, ma la loro filosofia di gioco potrebbe adattarsi molto bene alla superficie diversa: la palla rimbalza in modo regolare, viaggia veloce e i controlli diventano molto più agevoli. Sono altresì convinto che rispetto allo scontro diretto che ha aperto il 2019, Celestini cambierà diverse cose. Per noi, però, non è un problema, le direttive sono chiare. Le nostre contromisu­re sono le stesse per ogni avversario, cercheremo di adattarci e di approfitta­re dei nostri atout».

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KEYSTONE Gli esami clinici non hanno rilevato danni alla caviglia sinistra del ticinese

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