Il compito della scuola
Segue da pagina 20 (...) consegnata dalle generazioni precedenti. Se le scienze dell’educazione non prevedono il termine “trasmettere”, si provi pure a tradurlo in modo più moderno, ma dev’essere salvaguardato il concetto per cui esiste un bagaglio culturale costruito faticosamente nei secoli chiamato “civiltà”, che sarebbe opportuno non perdere. I docenti, insieme ai genitori e a tutta la società sono chiamati a porgere questo bagaglio ai giovani, e i giovani, a loro volta, non devono riceverlo passivamente, ma interpretarlo e viverlo liberamente e con responsabilità, in rapporto ad un presente sempre nuovo. Mi risulta che talvolta la visione per cui “compito principale della scuola postmoderna consiste nella valorizzazione delle risorse mentali” (visione caldeggiata da Nason) tenda a perdere per strada i contenuti disciplinari. Che le materie non siano “immutabili e cristallizzate” per fortuna è assodato, e non dipende certo dall’avvento di internet: da sempre i docenti si interrogano criticamente sui contenuti da insegnare. Non vorrei che questo elogio del potere dell’egualitarismo da social media, unito ad una sottovalutazione dei contenuti scientifici e culturali percepiti come obsoleti, conducesse ad esempio anche i nostri giovani a ritenere che i vaccini siano dannosi o a cercare le scie chimiche nel cielo.