Lavoro nelle Tre Valli, ‘ci vuole una strategia di sviluppo’
Quali sforzi può o deve intraprendere il Cantone per migliorare la situazione occupazionale nelle Tre Valli? A tre mozioni parlamentari presentate dai deputati Marco Passalia per il Ppd (nel 2015), Raffaele De Rosa e cofirmatari (2017) e da Matteo Pronzini dell’Mps (2017), dà una prima risposta la Commissione gestione del Gran Consiglio (relatore Michele Guerra). Passalia, ricordiamo, chiede di “promuovere la creazione di posti di lavoro delocalizzando determinati servizi dell’amministrazione pubblica”; De Rosa “di attuare un programma specifico e intensivo a supporto del personale” della Smb di Biasca nel frattempo passata in mani italiane; Pronzini sollecita il Consiglio di Stato affinché elabori una strategia complessiva che contribuisca a un’inversione di tendenza nello sviluppo economico futuro della regione, cercando di sfruttare al meglio la presenza sul territorio nei prossimi anni di cantieri importanti quali lo scavo della seconda galleria autostradale del San Gottardo e la realizzazione dei nuovi impianti idroelettrici del Ritom. La Gestione, riunitasi ieri, invita il plenum del Gran Consiglio ad accogliere parzialmente le prime due mozioni. Per quella di Passalia, invita governo e dipartimenti a monitorare regolarmente la fattibilità e l’opportunità di decentralizzare determinati servizi, magari mettendo a disposizione dei funzionari che vivono nelle valli spazi per poter lavorare saltuariamente o per un giorno fisso alla settimana. Per la mozione De Rosa, la Gestione qualora si presentassero casi simili a quello della Smb – e in presenza di ristrutturazioni o riorganizzazioni che diano prospettive – invita il governo a promuovere un’azione collettiva di rilancio aziendale. Infine la mozione Pronzini: “I grandi cantieri – sottolinea la Gestione – dovrebbero avere ricadute positive in termini di posti di lavoro e di indotto economico sulle regioni in cui si trovano; è dunque saggio adoperarsi affinché fungano da volano per ulteriori sviluppi”. Perciò il CdS è invitato a elaborare “una strategia per lo sviluppo economico della Leventina, non solo valutando le piste d’intervento suggerite dal mozionante, ma anche tutte le proposte a sostegno delle potenzialità economiche e industriali della valle”.