laRegione

Al via la campagna elettorale dell’Udc

L’obiettivo è restare il primo partito, mantenere i seggi al Nazionale e crescere agli Stati

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L’Udc vuole rimanere il primo partito della Svizzera nella prossima legislatur­a. Per riuscirci, intende fondare la sua campagna sui suoi temi prediletti: difesa della classe media, limitazion­e dell’immigrazio­ne e opposizion­e a un legame istituzion­ale con l’Unione europea (Ue). «Vogliamo vincere le elezioni in autunno per la Svizzera», ha affermato ieri ad Aarwangen (Be) Adrian Amstutz, responsabi­le della campagna. Con il suo slogan elettorale, ‘Libertà e sicurezza’, l’Udc intende mostrare il suo impegno per ‘indipenden­za della Svizzera rispetto all’Ue, ma anche la sua autodeterm­inazione nel settore dell’immigrazio­ne. Per il partito, “i rifugiati economici gravano massicciam­ente sulle nostre istituzion­i sociali e il nostro sistema scolastico”. L’obiettivo è restare il primo partito del Paese: l’Udc intende pertanto conservare i 67 seggi al Consiglio nazionale e aumentare di almeno una poltrona, a sei (senza contare l’indipenden­te Thomas Minder), la sua rappresent­anza agli Stati. Per fare ciò si presenterà in tutti i cantoni con le sue liste ed esaminerà la possibilit­à di alleanze a destra. Per portare gli elettori alle urne, cercherà il contatto con la popolazion­e, in particolar­e durante manifestaz­ioni o grazie a un migliaio di ambasciato­ri elettorali chiamati a invitare amici e conoscenti ad andare a votare.

Lanciata in Ticino l’iniziativa contro l’accordo quadro con l’Ue

E poi c’è la «battaglia delle battaglie», come l’ha definita a colloquio con ‘laRegione’ il vicepresid­ente nazionale dell’Udc Marco Chiesa: quella contro l’accordo quadro con l’Unione europea. Una battaglia che i democentri­sti intendono combattere presentand­o una serie di iniziative cantonali nei vari parlamenti (ieri è stata depositata in Ticino), partendo da un testo scritto collegialm­ente dalla direzione del partito. «Noi combattere­mo questo accordo al massimo delle nostre forze – spiega Chiesa – perché non vogliamo che il nostro Paese perda sovranità e che debba riprendere un diritto europeo dinamico che, qualora si decidesse di non riprendere, finisca con il subire delle sanzioni. Vogliamo una buona collaboraz­ione con l’Europa, non diventare una sua colonia».

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KEYSTONE Lo slogan: ‘Libertà e sicurezza’

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