Luxury Goods International, si va in magistratura?
Il Gruppo Ps in Gran Consiglio chiede lumi sugli scandali fiscali e le paghe di 15/17 franchi all’ora ai dipendenti
Piovono domande e indignazione sulle condizioni di lavoro della Luxury Goods International (LGI), ditta legata al gruppo internazionale Kering, detentore di molti marchi di lusso, tra cui la Gucci. Dopo le rivelazioni di Modem e Falò della Rsi, il Gruppo del partito socialista in parlamento firma un’interpellanza all’indirizzo del Consiglio di Stato, al quale chiede se stia valutando la possibilità di segnalare “questi casi alla Magistratura”. Questi casi sono i lavoratori, che stando alle inchieste giornalistiche, percepirebbero da 15 a 17 franchi all’ora. E per quanto riguarda gli aspetti fiscali, i parlamentari socialisti chiedono: “Chi non ha controllato che i manager che hanno ottenuto i permessi di dimora vivessero in Ticino?”. E ancora: “Chi controlla che chi gode dello statuto di globalista rispetti la legge e adempia a tutti i criteri richiesti? Con che criteri sono stati concessi gli statuti di globalista? Questi globalisti pagano imposte secondo il dispendio presumibile o viene applicato il minimo previsto dalla legge?”. Falò ha mostrato con quale facilità queste aziende possono godere di imposizioni fiscali di favore e i manager della LGI abbiano ottenuto in Ticino permessi di dimora e trattamento da globalisti, in modo illecito secondo la magistratura italiana. Secondo le indiscrezioni giornalistiche ne esce un’architettura finanziaria spregiudicata, che ha permesso guadagni miliardari. Una strategia che ora sembra arrivata alla fine, e questo significa meno entrate fiscali per l’erario ticinese. Il gruppo Ps chiede al governo come valuta la situazione relativa alle condizioni di lavoro della LGI, alla luce delle testimonianze emerse e documentate dalla Rsi. “Come è possibile che in Ticino ci siano aziende che trattano i propri dipendenti in questo modo indegno?”. Oltre a salari indegni, si denunciano minacce di licenziamento in caso di malattia, impossibilità d’idratazione. E sul tema reagisce anche Igor Righini, presidente del Ps cantonale, in una nota stampa, parla di “Condizioni di lavoro inammissibili, sfruttamento della manodopera ed estrema precarizzazione. A 5 anni dalla denuncia sindacale per lo stesso genere di casi, le attuali testimonianze di lavoratori della Luxury Good indicano che non è cambiato nulla”. Il Ps si oppone “con decisione a questo tipo di economia, chiede il potenziamento dei controlli dell’Ispettorato del lavoro e ribadisce l’urgenza di un salario minimo dignitoso in Ticino, superiore ai 20 franchi all’ora”.