Pvp: tre mosse, sei pareri
Consiglio comunale diviso sulla decisione di testare vie d’uscita vecchie e nuove per la viabilità Plr, Lega e Udc d’accordo con la Città, Ppd pure ma con sfumature diverse. Ps e Verdi contrari: ‘Si scordano le linee strategiche in linea con i Pal’.
Non risolveranno tutti i problemi di traffico in centro città ma almeno c’è un tentativo, o meglio tre, di correggere il tiro. Le tre misure decise dal Municipio di Lugano giovedì non fanno l’unanimità (cfr. articolo accanto), però, con sfumature diverse Plr, Lega, Ppd e Udc apprezzano l’agire della Città. La possibilità di svoltare a sinistra verso il lungolago da viale Cattaneo suscita perplessità in Lukas Bernasconi, vicecapogruppo della Lega in Consiglio comunale, che faceva parte del gruppo promotore della petizione consegnata a Palazzo civico: «Una mossa nuova che non c’era prima del Pvp. È da valutare, evita però di fare il giro largo su via Balestra e corso Elvezia e intasare le vie adiacenti, in primis via Bossi, per arrivare sul lungolago». La grande pecca del Pvp, continua Bernasconi, è che «prevedeva lo sfogo a nord evitando l’attraversamento della città. Il tratto di autostrada era parte integrante del progetto. Tuttavia, la A2 fra Lugano sud e Lugano nord è sempre bloccata all’altezza della galleria di Gentilino e gli automobilisti se possono la evitano. Il grosso nodo negli orari di punta è l’accesso alla A2 da sud che crea lunghe colonne anche in città e sulla strada che scende dalla stazione» In merito alle tre misure, «le salutiamo favorevolmente, è proprio ciò che noi avevamo chiesto. La situazione di corso Elvezia è inaccettabile ed è giusto provare a perfezionare il traffico in uscita dalla città, soprattutto a sud, dove è in stato di abbandono dagli anni Sessanta quel cavalcavia che doveva servire per aggirare la città. È pure possibile migliorare il coordinamento dei semafori». Sulla stessa linea è il capogruppo Udc Tiziano Galeazzi: «Sono le tre proposte contenute nella mozione ritenuta irricevibile per un vizio di forma. Siamo contenti della decisione presa dopo anni di attesa. Avevo proposto una quarta mossa: consentire la svolta a sinistra verso il lago e su viale Cattaneo e in direzione del lungolago per sgravare ulteriormente via Balestra. La situazione si è peraltro aggravata negli ultimi
mesi. Solo queste correzioni ci potranno dire se abbiamo ragione oppure torto». Galeazzi sostiene che la situazione attuale è insostenibile: nelle ore di punta chiunque si può rendere conto che qualcosa non funziona». A proposito di mezzi pubblici… «Diciamo che vanno bene, però il Pvp è incompleto, mancano alcuni tasselli del puzzle e sono proprio quelli che provocano le colonne. O lo si realizzava fino in fondo oppure ci si prova con le correzioni adottate giovedì che dovranno essere valutate in particolare in settembre e ottobre». Non solo. Il capogruppo Udc si augura che, se le soluzioni dovessero funzionare, verranno mantenute fintantoché non si completa il Pvp».
‘Sbagliato imporre l’uso dei bus,
devono prima funzionare’
Però, il Pvp prevedeva la chiusura al traffico di tutto corso Pestalozzi e l’aumento dei mezzi pubblici è già deciso per fine dicembre dell’anno prossimo… «Non si può imporre alle persone l’uso dei mezzi pubblici fino a quando non sono abbastanza performanti per cambiare la cultura e le abitudini delle persone e convincerle a lasciare l’auto fuori dalla città. Non ci sono nemmeno i Park&Ride sufficienti». Galeazzi sottolinea
inoltre il rischio che, togliendo le vetture dal centro, la città si svuoti con la partenza dei commercianti che già stanno vivendo periodi difficili».
‘Mezzi pubblici e mobilità privata,
convivenza da trovare’
Karin Valenzano, capogruppo Plr, si rallegra che «si sia constatato il malfunzionamento e che infine sia stato deciso di provare delle soluzioni. Cominciamo a trovare, poi vedremo se funzionano». Da fruitrice di tutti i mezzi di trasporto in Svizzera (in particolare a Zurigo, Berna e San Gallo), la capogruppo rileva che «Lugano non possiede quella capillarità dei mezzi di trasporto pubblici. Mi piacerebbe ma oggi non è così, anche per motivi legati alla conformazione del territorio e possibilità di investimento. Quindi, fintantoché non riusciremo a raggiungere una soluzione diversa che implica anche una soluzione alternativa alle vie di transito in superficie (il riferimento è alla galleria accanto al lungolago, ndr), i mezzi di trasporto pubblici devono convivere con la mobilità privata e non devono far collassare certe zone (corso Elvezia e via Bossi, dove ci sono abitanti)». Valenzano faticava a comprendere l’inattività del Municipio di fronte a tali malfunzionamenti: «Ritengo che il Pvp abbia punti di criticità che non si possono sottovalutare, occorre intervenire. Ergo, non so dire se le tre mosse siano la soluzione Se le correzioni non si rivelano giuste, si continui a cercare la soluzione per permettere una buona convivenza fra il traffico privato e i mezzi pubblici che comunque vogliamo potenziare fino a quando non avremo alternative migliori». Agli occhi di Michel Tricarico, capogruppo Ppd: «Sperimentare va bene, ma ritengo sia fondamentale monitorare, poi bisognerà valutare oggettivamente e infine prendere una decisione finale». Però, «i risultati non dovranno impedire quanto richiesto da tutti i partiti: potenziare il trasporto pubblico e permettere l’incremento previsto a fine 2020 e la realizzazione della nuova linea tram-treno e la zona pensilina diventerà uno snodo fondamentale, dove occorrerà favorire il trasporto pubblico», prosegue Tricarico, secondo cui il traffico «verrà spostato altrove. Spero che le persone anziane non debbano far capo a un personal trainer per diventare centometristi quando attraversano la strada. Non vorrei che si accorciassero i tempi per i pedoni che fanno parte della mobilità, come le piste ciclabili».