Adesso sì che è quasi fatta
Battendo lo Zugo, il Lugano compie il passo forse decisivo verso i playoff: oggi a Davos ha la possibilità di ratificarli
Lugano – Finisce con Klasen che, richiamato a gran voce dal pubblico della Nord, si concede un ultimo giro sotto la curva. E, soprattutto, finisce nel migliore dei modi per il Lugano, che mettendo sotto per 5-3 lo Zugo alla Cornèr Arena compie il passo forse decisivo per l’accesso ai playoff. Un traguardo che potrebbe diventare realtà già oggi a Davos. O per via diretta (ossia battendo i grigionesi), oppure grazie ai risultati delle altre piste (e in particolare quelle di Losanna (dove sarà impegnato il Friborgo) e Zurigo (con i Lions che ospiteranno il Rapperswil). E intanto, appunto, il Lugano si gode questo successo, meritato e praticamente mai messo in discussione dalla formazione di Dan Tangnes, fatta forse eccezione per la prima parte del confronto, quando lo Zugo propone sì qualcosa in più rispetto agli uomini di Ireland, ma con questi ultimi che si rivelano più cinici ed efficaci sotto la porta avversaria. In gol con Hofmann già dopo appena 71” (inutile il Coach Challenge chiesto da Tangnes che brucia così in partenza il suo timeout), i bianconeri si fanno riprendere
a metà del primo tempo (dopo una rete annullata a Thiry) dalla conclusione da posizione defilata di Everberg con lo Zugo in situazione di superiorità numerica. Ma da quando Sannitz al 18’50” scarica il potente tiro che batte Aeschlimann per il punto del 2-1 in poi, il Lugano farà gara davanti per
tutto il resto del confronto. Portandosi prima sul 3-1 con Walker (in tuffo), e poi sul 4-2 con Klasen (dopo il punto dello Zugo siglato da Suri) in un tempo centrale che i padroni di casa giocano decisamente con altro piglio rispetto alla prima frazione: più combattivi e pericolosi e ben attenti in difesa. Arrivata a una manciata di secondi dalla seconda pausa, la rete dello svedese, che batte il portiere con un preciso polsino dalla lunga distanza, è un’autentica mazzata per lo Zugo, che ritrovatosi nuovamente in ritardo di due reti, quando si ripresenta in pista per gli ultimi 20’ appare quasi scarico. Troppo passivo per imbastire una vera reazione. E quando Tangnes prova a togliere il portiere, addirittura a poco meno di 5’ dal termine, Morini lo castiga centrando la porta sguarnita dal suo settore di difesa. Il 5-3 di Klingberg, qualche secondo dopo, non muta solo la sostanza del punteggio, ma non il succo.