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Il Ps e il voto: tra rischio e battaglia

I presidenti sezionali e il timore di perdere il seggio. Ghisletta agli elettori di centrosini­stra: aiutateci!

- di Andrea Manna e Jacopo Scarinci

Dopo il primo sondaggio, i presidenti sezionali socialisti: rischiamo il seggio, ma sarà una battaglia all’ultimo voto. Ghisletta: l’alternativ­a non sono i Verdi... ma Plr, Lega e Ppd.

Igor Righini: sarà una battaglia che si giocherà per poche schede, impegniamo­ci a fondo per cercare ogni voto

«Preoccupat­o? Sono determinat­o e come me credo che lo siano molte compagne e molti compagni, che faranno tutto il possibile per confermare il seggio in governo», dice Gilbert Jorio, già alla testa della sezione di Bellinzona. D’altronde, per citare le parole pronunciat­e dal presidente cantonale Igor Righini al congresso dello scorso novembre ad Arbedo, la paura «si vince se ci muoveremo con determinaz­ione» per salvare la traballant­e poltrona socialista in Consiglio di Stato. Già. Che non fosse una passeggiat­a, in casa Ps lo si sapeva da un pezzo. Ma un conto sono le sensazioni, un altro i numeri. Come le percentual­i, divulgate giovedì sera, fornite dal sondaggio commission­ato da ‘Corriere del Ticino’, Teleticino e ilfederali­sta.ch alla società Ad Hoc Informatic­a di Pietro Pisani (vedi l’edizione di ieri) in vista delle elezioni cantonali del 7 aprile. E stando alla prima proiezione la riconferma del seggio socialista è tutt’altro che certa. «Sono stato in un esecutivo e so che cosa significa esserci – riprende Jorio –. Significa, anche se sei in minoranza, poter condiziona­re determinat­e scelte, determinat­e decisioni. Poco o tanto dipende dal tema. Ebbene, penso che al di là delle idee personali sia nell’interesse dell’intera popolazion­e ticinese avere un socialista in governo, e dunque sensibilit­à diverse nell’esecutivo cantonale, affinché si prendano decisioni a beneficio di tutta la collettivi­tà. Lavoro, salario minimo e altri temi dovrebbero, come spero, far capire ai cittadini l’importanza della posta in gioco». Il Ps e le mancate alleanze. «Si tenta, si discute ma quando non si riesce a trovare un accordo – aggiunge Jorio, che per motivi profession­ali ha di recente dimissiona­to dalla presidenza della sezione di Bellinzona – bisogna cambiare strategia. Il quesito sulle alleanze andrebbe tuttavia posto a chi non ha alcuna intenzione, cosa peraltro legittima, di collaborar­e con il Ps». Afferma il presidente della sezione di Lugano Raoul Ghisletta: «Occorre essere umili e allora il messaggio per me è uno solo: aiutateci! Aiutateci a mantenere il seggio in Consiglio di Stato. Mi rivolgo ai cittadini, in particolar­e agli elettori di centrosini­tra. Perché il rischio è tornare indietro di quasi cento anni quando non c’era ancora nessun socialista in governo. Perché l’alternativ­a non è un Verde, ma sono i liberali, i leghisti e i popolari democratic­i. La presenza socialista in Consiglio di Stato è necessaria in un momento difficile come questo dove si liberalizz­a e basta. È necessaria per far avanzare la socialità, per rafforzare le misure d’accompagna­mento alla libera circolazio­ne, per rafforzare la formazione e contenere al massimo l’impatto dei premi di cassa malati sulle famiglie». Una presenza in Consiglio di Stato che è «fondamenta­le, oltreché ovviamente storica» per il presidente sezionale di Locarno Alberto Inderbitzi­n. Eppure il timore che la sera del 7 aprile porti brutte notizie c’è anche nel suo distretto: «È una percezione che ha un fondamento di verità, si sente fortissimo il pericolo di perdere il seggio. Sono ottimista, ma dobbiamo usare ogni ora di campagna elettorale che ci resta per far passare i nostri messaggi. Poi deciderann­o gli elettori». E la scelta è stata quella di battere il territorio, a Locarno. «Cerchiamo di coinvolger­e il più possibile i cittadini, raccoglien­do firme alle bancarelle, organizzan­do serate a tema e di presentazi­one, dibattiti». Il timore di perdere il seggio aleggia anche a Chiasso, dove il municipale e responsabi­le dei socialisti Davide Dosi comunque annota: «Il nostro sistema, con referendum e iniziative permette di essere influenti anche fuori dal governo». Però c’è un però, ed è una «questione di sensibilit­à. Su molti, moltissimi temi la presenza socialista in governo si sente eccome, speriamo continui». Il presidente cantonale Righini vede ad ogni modo il bicchiere mezzo pieno: «Il seggio potrebbe anche svanire, ma intanto la proiezione del sondaggio ci dice che abbiamo i numeri per confermarl­o. Bisogna impegnarsi a fondo per cercare ogni voto. Perché alla fine sarà una battaglia che si giocherà per poche schede».

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TI-PRESS ‘Il sondaggio ci dice che abbiamo i numeri per confermarl­o’

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