Un attore da premio Oscar!
L’opossum è davvero un tipo strano: ne esistono al mondo diverse specie, grandi, piccole, arboricole, tutte marsupiali. L’opossum della Virginia è onnivoro e notturno, può nutrirsi di tutto un po’: larve e uova d’insetto, fiori, frutti e persino carogne. Quando vengono partoriti, i piccoli opossum sono del tutto immaturi. Privi di pelo, ciechi e con gli arti appena abbozzati, non possono certo andare lontano! Per fortuna, gli basta strisciare per raggiungere il marsupio della madre e il sospirato latte. Ci vorranno settimane, anche mesi, prima che siano pronti per abbandonare la calda sacca ventrale materna. Quando si sente minacciato (cosa che avviene piuttosto spesso) l’opossum ha una tecnica di difesa tutta particolare: si sdraia su un fianco a bocca aperta, “lingua penzoloni” e occhi girati all’insù! Poi inizia a rantolare. L’eventuale predatore, convinto che la “vittima” sia gravemente ammalata (o peggio avvelenata), spesso si allontana. E l’opossum, grazie a questa convincente “sceneggiata”, è salvo! Che dire: l’Oscar come migliore attore va… all’opossum.
Come un carro armato
A guardarlo sembra proprio uno scudo con una lunga coda che cammina. Lui non se ne cura, in fondo ha lo stesso aspetto da almeno 400 milioni di anni. Fra tutti gli esseri viventi, il limulo è il parente più stretto degli estinti trilobiti (che vivevano nei mari del Cambriano già 570 milioni di anni fa) e le sue larve somigliano moltissimo a questi fossili. I limuli possono essere lunghi 60 cm, come il Limulus polyphemus che vive lungo le coste dell’America orientale, o anche più piccoli, come il Carcinoscopius rotundicauda di appena 30 cm, che frequenta invece le coste dell’India, dell’Indonesia, delle Filippine, della Malesia e della Thailandia. Tutti i limuli hanno il corpo ricoperto da un robusto carapace, praticamente una corazza, di colore variabile e “mimetico”, dal grigioverde al bruno scuro, e una lunga “coda”. Possiedono sei paia di appendici, di cui almeno cinque utili per camminare. Tutte le specie vivono nei fondali fangosi fra i 4 e i 6 metri, ma sono stati ritrovati degli esemplari anche a 250 metri di profondità. Non si sa quanti limuli esistano oggi in natura. Una cosa è certa: ne catturiamo troppi! Un tempo i nativi americani usavano l’appendice dei limuli per fabbricare le punte degli arpioni. Oggi invece vengono pescati per scopi scientifici, per farne esche da anguille, per l’industria farmaceutica, come cibo o mangime per animali domestici. Inoltre, sono minacciati dall’inquinamento.