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La certezza ha un suo colore

L’interminab­ile sabato nei Grigioni salvato dalla matematica. E stasera c’è Lugano-Berna. ‘Niente calcoli, è pericoloso’.

- Di Christian Solari

Davos – È un’interminab­ile attesa davanti al corridoio che porta agli spogliatoi. Con i giornalist­i che provano e riprovano a far tornare i conti, e c’è pure chi segue sullo smartphone l’epilogo della decisiva sfida tra Losanna e Friborgo, mentre capitan Chiesa morde il freno passeggian­do dietro alla panchina. Sarebbe quello il momento delle interviste, ma invece continua a slittare. Perché è difficile fare domande se non sai cosa chiedere.

Chiesa: ‘Ora puntiamo a partire dalla miglior posizione possibile’

Poi, finalmente, all’alba delle ventidue e trenta, quando la partita è finita da mezz’ora, si mettono tutti d’accordo: nonostante uno sgraziato 3-1 sul ghiaccio di Davos, il Lugano ha la certezza di essere nei playoff. «Siccome abbiamo perso, onestament­e non immaginavo che potessimo essere ‘in verde’ sul teletext – ammette Alessandro Chiesa –. Ero convinto che avremmo dovuto sudarcela fino all’ultimo la qualificaz­ione, contro il Berna. Ciò che è senz’altro un’ottima cosa ma, se devo essere sincero,

la certezza matematica di essere tra le prime otto non cancella l’amarezza per com’è finita questa partita». Troppe sbavature, poca incisività: l’impression­e è che ci fossero troppi dubbi in pista, nonostante i tre punti fondamenta­li di venerdì con lo Zugo. Anche se va pur detto che di fronte vi siete

trovati un avversario solido soprattutt­o fisicament­e. «Ma non è stata paura di perdere, la nostra – spiega il difensore numero 27 –, anche perché arrivavamo da due partite in cui il disco scottava sul serio, cioè quelle di martedì a Friborgo e poi, appunto, in casa contro lo Zugo. Il problema, direi, è che ci siamo messi a pensare,

a ragionare invece di giocare il disco, e abbiamo finito col subire un po’ troppo. E poi è difficile affrontare una squadra come il Davos quando sei sotto nel punteggio, perché gioca molto sulle ripartenze e se ti metti a fare pressione finisce che ti esponi ai contropied­e». Stasera la chiusura con il Berna:

si può dire che è la prova del nove, pensando ai playoff? «Senz’altro – conclude –. Perché è vero, ormai ci siamo, ma quel viaggio vogliamo iniziarlo dalla miglior posizione possibile. E senz’altro non ci metteremo a fare calcoli: anche perché possono rivelarsi controprod­ucenti, per non dire pericolosi...».

 ?? KEYSTONE ?? Prima gli sguardi persi nel vuoto, poi un sospiro di sollievo. Il capitano: ‘Onestament­e non me l’aspettavo’
KEYSTONE Prima gli sguardi persi nel vuoto, poi un sospiro di sollievo. Il capitano: ‘Onestament­e non me l’aspettavo’

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