A Milano il primo titolo, poi 20 Slam, 27 ‘1000’ e 6 ‘Masters’
Il primo titolo: 4 febbraio 2001
– Sconfitto nelle prime due finali disputate (nel 2000, a Marsiglia da Marc Rosset, a Basilea da Thomas Enqvist), Federer, allora n. 27 al mondo, a Milano sconfigge il francese Julien Boutter 6-4 6-7 6-4. «Non fu la vittoria più bella – commentò Roger – ma quella più importante. Per la prima volta capii quanto fosse gratificante lasciare un torneo nei panni del vincitore».
Il decimo: 23 ottobre 2003
– A Vienna Roger difende il titolo e liquida con un triplice 6-3 lo spagnolo Carloy Moya
Il 20esimo: 12 settembre 2014
– Capolavoro a New York, contro una bestia nera, finalmente esorcizzata: 6-0 7-6 6-0 in finale agli Us Open, contro Lleyton Hewitt. A chi gli chiese se avesse la possibilità di diventare il più forte giocatore della storia rispose così: «La strada è ancora lunga, devo ancora fare molti sacrifici per riuscirci. Ma voglio restare in alto il più a lungo possibile, e vincere quanti più titoli riesco. Solo il tempo dirà se ho la possibilità di essere il migliore».
Il 30esimo: 3 luglio 2005
– Terzo trionfo filato a Wimbledon. «Ho avuto l’impressione di aver disputato la partita perfetta, tutto ha funzionato a meraviglia», ricordò dopo aver cancellato dal campo Andy Roddick (6-2 7-6 6-4). «Lo attaccavo sul dritto, e mi passava. L’attaccavo sul rovescio, e mi passava. Ha trovato il modo di passarmi anche se restavo a fondo campo», scherzò lo statunitense».
Il 50esimo: 19 agosto 2007
– Federer: «Vincere 50 titoli a 26 anni è straordinario». «50 tornei di cui 11 Slam, 14 Masters 1000 e 3 Masters: semplicemente fenomenale», gli fa eco James Blake, sconfitto 6-1 6-4 nella finale di Cincinnati.
Il 60esimo: 5 luglio 2009
– 16-14 al quinto contro Andy Roddick, a Wimbledon. «È un momento incredibile della mia carriera. La fortuna è stata dalla mia parte, è stata una partita folle, mi gira ancora la testa».
Il 75esimo: 8 luglio 2012
– Settimo trionfo a Wimbledon, in quattro set contro Andy Murray (e la 286ª settimana da numero uno al mondo). «C’erano talmente tante cose in palio... Mi ci vorrà più tempo del solito per realizzare».