Il Ticino è alla testa dei progetti paesaggistici
Dalla sua istituzione nel lontano 1991 in occasione del 700esimo della Confederazione, il Fondo svizzero per il paesaggio (Fsp) ha sostenuto in Ticino 381 progetti e versato contributi per un importo di 23,3 mio Chf. Il Ticino si situa così alla testa dei Cantoni svizzeri seguito dai Cantoni di montagna Grigioni (17,3 mio Chf e 236 progetti) e Vallese (14,4 mio Chf e 229 progetti). Il Fondo è costituito da una Commissione di 13 membri.
Iniziativa e prestazioni proprie
Per arrivare al gran numero di progetti degni di sostegno ci vogliono, oltre alle premesse paesaggistiche e storiche, anche degli enti esecutori coraggiosi e attivi. Trattasi di regola di enti pubblici come Patriziati, Comuni o Cantoni, ma spesso anche di Fondazioni o Associazioni locali che, allestiscono un progetto e lo inoltrano corredato da un piano di finanziamento. In questo contesto è fondamentale evidenziare le prestazioni proprie e menzionare altri enti che contribuiscono al finanziamento dei lavori. Ottimi esempi in questo senso sono i progetti del Museo etnografico della Valle Muggio oppure i progetti della Fondazione Curzùtt e San Barnard a Monte Carasso.
Sulle tracce dei Walser
Un altro progetto a Moghegno, situata sulla sponda destra della Maggia. Moghegno possiede una miriade di valori culturali, storici e paesaggistici creati nel corso dei secoli passati e poi in parte abbandonati nell’ultimo secolo, specialmente dopo la crisi del ’39-45. Basti pensare alle testimonianze dei Walser con la torba quattrocentesca Pincini nel bel mezzo del paese restaurata nel 2007 o al sentiero di pietra (carraia) che si snoda ai piedi della montagna in direzione di Aurigeno, ripristinato e valorizzato dal Patriziato con il sostegno dell’Fsp, senza dimenticare le importanti testimonianze della civiltà rurale come il fontanone scavato nella roccia o la grà situati sul lato nord del nucleo. Altri elementi del paesaggio rurale sono stati ripristinati: la selva castanile Bagnadüü, l’ontaneto con la zona umida, il muro a secco di cinta lungo la strada che porta al Monte Cortone come pure i Mulini ad acqua concentrati tutti in un esiguo perimetro situato a ovest del nucleo. Con questo progetto eseguito con successo negli ultimi anni il Patriziato di Moghegno ha chiuso il tradizionale ciclo della castagna che va dalla produzione nella selva, all’essiccazione nella grà, alla macinatura nel mulino e che ricorda l’importante ruolo della gestione promiscua del territorio rurale in Ticino.
Le nostre radici
Il paesaggio rurale tradizionale è ricco di valori naturali. Come patrimonio storico e culturale costituisce il fondamento essenziale dell’identità regionale e dell’attaccamento della popolazione al proprio paese e alla propria storia. Comuni e Patriziati ticinesi e come loro tanti altri enti pubblici e privati hanno capito che la cura degli elementi del territorio rurale che ci circonda e che costituisce la testimonianza delle nostre radici è di fondamentale importanza per l’identità e la sopravvivenza del nostro cantone alpino. E non è necessario essere “ricchi” – passo per passo, sull’arco di due decenni e secondo le proprie forze si affonda un tassello dopo l’altro con l’aiuto di chi crede in questi valori.
L’Fsp esprime la sua gratitudine agli enti che negli ultimi 27 anni hanno attuato tanti validi progetti. Grazie per aver ridato la dignità agli antenati che con grande fatica e devozione hanno creato e forgiato questo paesaggio per poi consegnare alle nuove e future generazioni la loro identità rurale e culturale.