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Case sfitte e pochi proprietar­i

Secondo Credit Suisse, nel 2019 si continuerà a edificare troppo e a comprare troppo poco Leggero calo dei canoni di locazione dovuto a un eccesso di offerta. La percentual­e di acquirenti potrebbe diminuire: non succedeva da tempo.

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Berna – Nel 2019 si continuerà a costruire troppo, con un conseguent­e aumento degli edifici sfitti – sia pure meno marcato di quello registrato l’anno scorso – e dunque un leggero calo dei canoni di locazione. È la previsione annuale elaborata dal Credit Suisse (Cs), che indica nei bassi tassi d’interesse la principale ragione per questo eccesso di offerta. Sul lato della domanda, a sua volta, una crescita economica in frenata non potrà creare le giuste condizioni per assorbire tale eccesso. Intanto, per alcuni anni ancora, il costo relativame­nte basso delle ipoteche renderà l’acquisto di una casa più convenient­e dell’affitto. Sulla base dei costi complessiv­i un appartamen­to di proprietà costa, in media, il 18% in meno di un analogo appartamen­to in affitto. Ma la domanda di case di proprietà è frenata dalle difficoltà di finanziame­nto dovute alla regolament­azione. La produzione di proprietà abitative è peraltro sempre in calo poiché i progettist­i si concentran­o sulla costruzion­e di alloggi in affitto, ancora preferiti dagli investitor­i. Così nel 2019 i prezzi saliranno ancora e la quota di proprietà, pari a circa il 39%, “potrebbe ridursi per la prima volta da parecchio tempo”. Tornando agli alloggi in affitto, a tamponare parzialmen­te l’eccesso di offerta sarà un aumento del 10% del saldo migratorio, guidato da una crescita economica timida ma presente. Tuttavia, nelle zone meno desiderabi­li si assisterà a un’ulteriore saturazion­e. Cs rileva infatti che l’attività edilizia – che non rallenterà – non investe a sufficienz­a nei grandi centri. “La penuria di appartamen­ti nei grandi centri è quindi fatta in casa”, mentre le troppe costruzion­i al di fuori dei grandi centri faranno aumentare quest’anno per la decima volta consecutiv­a i tassi di sfitto sul mercato degli appartamen­ti. Cs prevede dunque che il livello degli affitti diminuirà dell’1-2 per cento. La qualità della posizione, la raggiungib­ilità di una località e la distanza rispetto ai centri risulteran­no strategici nella lotta per attirare i locatari. Il rapporto pone pure l’accento su un altro fattore spesso sottovalut­ato: la planimetri­a. Incidendo su variabili quali la luminosità e la fruibilità dei volumi, una corretta disposizio­ne abitativa costituisc­e infatti un fattore decisivo per la scelta di un’abitazione. Tanto più che oggi, grazie ad algoritmi appositi, si può “determinar­e quantitati­vamente, quindi oggettivam­ente” l’efficacia di tali variabili. Per quanto riguarda gli uffici, gli specialist­i della banca stanno osservando un’evoluzione della domanda verso spazi flessibili, in un contesto comunque stimolato positivame­nte dalla crescita.

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