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Il Pil rallenta: Pechino cambia marcia

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Pechino – Di fronte a un’economia in affanno Pechino cambia marcia: invece degli investimen­ti a pioggia del governo si punta sul taglio delle tasse, sul sostegno all’occupazion­e, su investimen­ti infrastrut­turali delle amministra­zioni locali e su un pacchetto di riforme nel bel mezzo del contenzios­o commercial­e con gli Stati Uniti e delle lamentele Ue sull’accesso ai mercati. Illustrand­o il “rapporto sul lavoro del governo”, il premier Li Keqiang, in avvio della sessione parlamenta­re annuale del Congresso nazionale del popolo, ha ammesso che gli scenari che il Dragone ha davanti nel 2019 non sono affatto semplici. Sono le premesse alle quali fa seguire i numeri: dopo un 2018 in crescita del 6,6%, al passo più lento degli ultimi 28 anni, l’anno in corso vedrà un aumento del Pil del 6-6,5%, per la prima volta in un’ampia forchetta a testimonia­re incertezze e variabili. Mentre il budget militare sale nel 2019 del 7,5% a 175 miliardi di dollari. Lo sforzo è assicurare la stabilità, con un programma orientato alla crescita per compensare le spinte al ribasso, ha precisato Li: il rapporto deficit/Pil sale al 2,8% (lo 0,2% in più), l’inflazione è al 3% circa e i nuovi posti di lavoro sono 11 milioni (13,6 milioni nel 2018). C’è il taglio monstre delle tasse da quasi 300 miliardi di dollari (tra meno Iva, contributi pensioni e altre voci); incentivi alle imprese che si faranno carico dei disoccupat­i “struttural­i”; stimoli all’economia dalle amministra­zioni locali che potranno emettere debito per finanziare infrastrut­ture da 320 miliardi (+59% sul 2018). Li promette meno burocrazia e un modello di concorrenz­a “neutrale” non solo tra aziende private e di Stato, ma anche con quelle straniere attive in Cina. “Saranno tutte trattate allo stesso modo”, ha assicurato il premier. Ribadita poi la promessa di “promuovere i negoziati tra Cina e Usa”, senza però dettagli su un probabile accordo che porrebbe fine alla guerra commercial­e. Il summit tra i presidenti Trump e Xi Jinping è previsto per il 27 marzo a Mar-aLago. Per le imprese straniere il Congresso si appresta inoltre a varare la legge di tutela della proprietà intellettu­ale e contro gli abusi del governo centrale, tra le misure in risposta ai malumori Usa.

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KEYSTONE Tutti in piedi

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