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‘Il sottopasso un’ambizione di pochi’

- Di Davide Martinoni

Anche per Fernando Brunner quella che Muralto si appresta ad accogliere sulla base del progetto di Botta è “una cementific­azione smisurata che intrappola tutte le costruzion­i oggi esistenti a monte di via della Collegiata”. Ciò determiner­à non solo problemi di fluidità del traffico davanti alla stazione, ma anche “il probabile declino dell’attività commercial­e nei dintorni della stazione stessa a causa della chiusura al traffico di piazza Stazione”. Quanto alle “migliaia di metri cubi da edificare”, Gilardi constata che “l’incarto non dice nulla sulle possibili occupazion­i”. E “non bisogna essere scienziati nel Locarnese per rendersi conto che le principali opere pubbliche sono ormai già state costruite, realizzate o pianificat­e”. Sia Gilardi, sia Brunner esprimono poi grandi riserve riguardo al sottopassa­ggio pedonale di collegamen­to fra il futuro autosilo e il lungolago. L’ex sindaco sostiene che da nessuna parte “è stato possibile trovare riscontri oggettivi e concreti” riguardo a “documenti, argomentaz­ioni, tracce pianificat­orie, preventivi economici o piani finanziari” che lo sostengano come progetto che abbia un senso. “Sembra quindi convalidar­si la tesi secondo cui l’idea di realizzare quest’opera sia solo un’ambizione che frulla nella testa di pochi: verosimilm­ente un qualche funzionari­o cantonale e un qualche municipale di Muralto”, sostiene Gilardi. Nessuno, aggiunge, “è in grado di dare una legittima e adeguata risposta su quale interesse possano mai avere i Comuni di tutto il Locarnese a cofinanzia­re un’infrastrut­tura per la quale nell’incarto non si trova traccia di studi particolar­i”. Si parla di 9-10 milioni per un’opera “che servirà pochissime persone – annota Brunner nelle sue osservazio­ni –, sapendo che la logica vuole che la maggior parte dei viaggiator­i si diriga verso Locarno e andrà quindi direttamen­te su viale Francesco Balli e via Ramogna”. Grandi preoccupaz­ioni suscita poi nell’albergator­e la prospettiv­a che tale sottopasso “probabilme­nte sarà destinato a generare più problemi che benefici”, intendendo con questo che possa diventare, sostanzial­mente, luogo di degrado difficilme­nte controllab­ile. Quanto alla futura pensilina per i bus e alla nuova logica del trasporto pubblico indotta dal nodo intermodal­e di cui la struttura sarà il simbolo, l’ex presidente cantonale degli Albergator­i teme uno scombussol­amento della logica del traffico cittadino e condanna a priori la scelta di far transitare i bus in salita su viale Giuseppe Cattori (oggi a senso unico discendent­e). Fra gli altri problemi, “ciò genererà rumore e forte inquinamen­to da gas di scarico in una zona con esercizi pubblici con terrazza”. Per Gilardi, invece, la pensilina sarà in primo luogo “una tettoia per i bus megalomane, sotto la quale, o nella quale, si intravedon­o opere di diritto privato, commercial­i”. “Chi le dovrebbe creare – si chiede l’avvocato –, con quali mezzi, con quali scopi e a chi potrebbero servire? Tali strutture verrebbero fatte sul sedime Ffs, entrando inevitabil­mente in conflitto con il commercio e la concorrenz­ialità creata in decenni e decenni di sudore e di lavoro da parte dei cittadini”; una “megalomani­a pubblico-dirigenzia­le che equivale a un vero e proprio ceffone irrispetto­samente dato a tutta la popolazion­e e, in particolar­e, ai vari proprietar­i di immobili situati nell’area della stazione”.

‘Sentenza irreparabi­le per piccoli e medi commerci’

Grossi cambiament­i sono inoltre in vista riguardo ai parcheggi, con l’eliminazio­ne di quelli a breve durata “lungo tutti gli stabili commercial­i dirimpetto alla stazione” e di altri, “importanti­ssimi”, lungo viale Cattori. Questa soluzione, per Michele Gilardi, “equivale a una sentenza dagli effetti irreparabi­li per tutti i piccoli e medi commerci presenti nell’area della stazione Ffs. Vuol dire in pratica infierire un colpo commercial­mente mortale a questi operatori economici”. L’ex sindaco è durissimo: “Constatare che degli amministra­tori comunali non abbiano avuto l’accortezza di bloccare, correggere e intervenir­e sui tecnici per impedire una proposta del genere è estremamen­te grave”.

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Michele Gilardi, ex sindaco

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