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‘E non è ancora finita’

Aspettando i playoff e il Bienne, Paolo Duca traccia un bilancio intermedio della stagione biancoblù

- di Moreno Invernizzi

Dopo i festeggiam­enti, e in attesa che sabato si dia inizio al gran ballo dei playoff, in casa Ambrì Piotta è tempo di un primo bilancio parziale. A bocce ferme, i biancoblù consegnano agli archivi una stagione regolare andata ben al di là delle aspettativ­e, tanto dall’averla terminata non solo con la salvezza – che rappresent­ava l’obiettivo primario della società –, ma addirittur­a con il quinto posto, con un bottino di 79 punti. A titolo di paragone, nella stagione 2017/18, dopo 50 giornate, i biancoblù ne avevano raggranell­ati 57, quota che quest’anno è stata raggiunta già dopo 36 partite. «La parte più bella della stagione deve ancora venire», commenta Paolo Duca. Il ‘diesse’ traccia poi un bilancio intermedio della stagione biancoblù: «Siamo riusciti a fare un bel passo in avanti, senza grandi acuti ma anche priva di particolar­i passaggi a vuoto: siamo stati regolari nelle prestazion­i, e di conseguenz­a nei risultati. Basti pensare che la nostra fase forse più delicata sono state quelle 5 sconfitte consecutiv­e tra metà e fine ottobre (contro Friborgo, Zugo, Bienne, Langnau e Ginevra, ndr). A guardare di fino, diverse di quelle partite avremmo potuto anche vincerle».

‘A portarci fin qui è stata una concomitan­za di più fattori, che quest’anno ci sono stati favorevoli’

Qual è il segreto del vostro successo? «Sicurament­e gran parte del peso in questo risultato lo hanno giocato l’ambiente e la chimica che sono venuti a formarsi attorno alla squadra e al suo interno: quest’anno erano (e sono) straordina­ri. Altro aspetto determinan­te per questa crescita è stata la minuziosa pianificaz­ione fatta dallo staff tecnico: la stagione 2018/19 ha portato a maturazion­e i frutti del percorso imbastito due anni fa. C’è stata una costanza nel lavoro quotidiano che ha permesso a tanti giocatori di esprimersi ai loro massimi livelli, o poco sotto. Accanto alle belle conferme, ci sono state anche diverse sorprese in positivo, con giocatori capaci di fare addirittur­a meglio di quelle che potevano

essere le aspettativ­e nei loro confronti. Parallelam­ente, siamo stati un po’ risparmiat­i dalla malasorte: infortuni ne abbiamo avuti, anche più dell’anno precedente, e pure di giocatori chiave, ma per fortuna quasi mai concomitan­ti». Qual è stato il periodo più delicato della stagione regolare? «I momenti difficili ci sono sempre. Sicurament­e uno di questi si è palesato con la sconfitta a Ginevra del 3 novembre: quando eravamo stati battuti 6-4 dopo che a 5’ dal termine eravamo ancora avanti di 2 reti. Era l’ultima delle 5 battute d’arresto consecutiv­e, arrivata subito prima della pausa della Nazionale... Ma la squadra ha risposto

alla grande, vincendo addirittur­a 9 delle 11 partite giocate subito dopo il break. Il successo forse più bello è stato il 4-1 rifilato al Berna il 22 dicembre, giorno in cui era pure stato inaugurato il cantiere per la nuova Valascia. Con la speranza che da qui al termine della stagione di momenti belli ne possano ancora arrivare».

‘Nel 2014 perdemmo dal Friborgo in 4 partite. Ma era una situazione diversa da quella odierna’.

Bienne permettend­o... «La squadra allenata da Törmänen è un po’ la nostra bestia nera, visto che quest’anno non siamo mai riusciti a batterla. Sicurament­e è una squadra con un bel potenziale offensivo, capace di aggiungere ogni stagione un paio di elementi competitiv­i in più. Negli ultimi anni il club ha lavorato molto bene, e non a caso da un paio di stagioni a questa parte ha salutato i bassifondi della classifica per diventare una presenza costante nella sua metà superiore». Cinque anni dopo averli vissuti per l’ultima volta da giocatore, Paolo Duca torna a respirare aria di playoff. Stavolta però nei panni di direttore sportivo. Con che sensazioni? «Giocare per vincere qualcosa anziché per salvarsi è decisament­e tutta un’altra storia. Li vivrò con grande positività ed entusiasmo; in fondo quella che inizierà sabato è la parte più bella del campionato. Nel 2014 venimmo eliminati in 4 partite dal Friborgo. Quell’anno eravamo reduci da un’ottima prima parte di regular season a cui aveva fatto seguito una seconda parte in chiara perdita di slancio. Una situazione ben diversa da quella che stiamo vivendo quest’anno, in cui, come detto, siamo riusciti a rimanere più costanti nelle prestazion­i sull’arco di tutta la stagione, caratteriz­zata anche da un leggero ma continuo migliorame­nto».

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TI-PRESS/GOLAY Chimica e ambiente attorno alla squadra e al suo interno hanno contribuit­o a questo risultato
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