‘Risultati oltre le aspettative’
La stagione del Bcsi si è chiusa su note positive, ma il presidente Bregonzio lancia un messaggio a livello nazionale
Scendere lungo piste ghiacciate e tortuose a bordo di un mezzo munito di pattini. Una realtà anche al Sud delle Alpi. Il Bob club della Svizzera italiana (Bcsi) ormai da qualche tempo promuove attivamente la pratica di questa particolare disciplina. «I buoni risultati ottenuti a livello nazionale e la partecipazione alle competizioni europee e ai Campionati del mondo giovanili, ci hanno permesso di bruciare qualche tappa… Le nostre aspettative sono state superate», afferma Damiano Bregonzio, presidente del Bcsi. Un esito tutt’altro che prevedibile: reperire giovani atleti italofoni che si interessino a questa disciplina non è per nulla scontato. Il bob, rispetto al resto della Svizzera, rimane poco conosciuto. L’unica pista utilizzabile si trova a St. Moritz. La strada non è dunque in discesa: il bob è una disciplina complicata e piuttosto dispendiosa. «Non è per nulla semplice avvicinarsi e praticare uno sport come questo. Il nostro intento è quindi di sostenere il settore giovanile in modo da poter competere perlomeno a livello nazionale». Un’organizzazione di successo: gli atleti formatisi nel Bcsi dimostrano qualità non indifferenti. Attualmente, Alexander Crotta e Cédric Follador partecipano alle competizioni internazionali. Altri tre ticinesi, nel ruolo di frenatore, hanno ottime prospettive. «Farut Dominguez e Aaron Dzinaku sono un po’ più collaudati, mentre Amos Ferrari è ancora molto giovane. Se continuano ad allenarsi costantemente potranno raggiungere buoni risultati». Una volta raggiunto un obiettivo, però, è necessario porsene un altro. «Speriamo che nella prossima edizione dei Giochi olimpici invernali (nel 2022 a Pechino, ndr) Follador e il suo team possano rappresentare la Nazionale elvetica. Le prospettive sono ottime».
‘Attenzione a non perdere il treno dei migliori, recuperarlo non è facile’
A dimostrazione i tempi intermedi, parziali e finali fatti segnare da Follador, che dal punto di vista del pilotaggio «è un atleta che non ha paura. Altri, invece, hanno timore a gareggiare su determinate piste». A differenza di tutti gli altri equipaggi elvetici fra la prima e la seconda manche riesce inoltre spesso a recuperare posizioni. «Solitamente si ha tendenza a perderne; Follador, invece, fa esattamente il contrario. Il pilota è in grado di gareggiare su qualsiasi pista con e contro tutti». Ai recenti Campionati mondiali giovanili, il Bcsi è risultato il secondo equipaggio elvetico nonostante tempi di spinta non ottimali. «Se avessimo avuto i migliori frenatori rossocrociati, molto probabilmente saremmo arrivati nella top cinque della classifica finale», puntualizza il presidente. La stagione si è conclusa con quattro medaglie ai Campionati svizzeri: Lia Decristophoris si è aggiudicata il titolo nel monobob, la frenatrice Melanie Onken in coppia con Paulina Götschi ha ottenuto la medaglia di bronzo nel bob a 2 femminile, Follador e Crotta hanno conseguito il titolo di vicecampioni junior nel bob a 2 maschile, mentre Mats Wyss ha raggiunto la terza posizione nella categoria junior del monobob. Grazie a Decristophoris la Svizzera italiana ha ottenuto il primo successo al femminile. La Svizzera, negli ultimi cent’anni, è sempre stata una delle nazioni più forti del mondo, ma al termine della scorsa stagione i piloti Peter, Bracher ed Hefti si sono ri-
tirati, lasciando un vuoto difficile da colmare... «La Federazione ha preferito convertire Friedli e Kuonen, due frenatori fortissimi, in piloti piuttosto che investire su Timo Rohner e Follador. Continuando ad utilizzarli come frenatori e facendoli lavorare per Rohner e Follador sicuramente il livello
dei team rossocrociati nelle competizioni internazionali sarebbe risultato superiore», sostiene Bregonzio. Quando si perdono punti di Coppa del mondo oppure europea, anche il contingente diminuisce. «Attualmente gli equipaggi che possono partecipare alle competizioni sono due. Se continuiamo a ottenere scarsi risultati, presto ne rimarrà solo uno». Il bob è una disciplina velocissima, ma anche le reazioni delle federazioni devono essere altrettanto celeri, «altrimenti si perde facilmente il treno e recuperarlo non è così semplice».