Made in Ch
Berna – Gli automobilisti elvetici non devono più essere tenuti ad apporre l’adesivo con la scritta Ch per circolare all’estero. Lo chiede un’iniziativa popolare lanciata ieri. I promotori hanno tempo fino al 5 settembre 2020 per raccogliere 100mila firme. L’iniziativa “Integrazione del contrassegno nazionale nella targa (iniziativa sulle targhe)” chiede che sulle nuove targhe d’immatricolazione di veicoli e rimorchi figuri obbligatoriamente anche Ch. In questo modo, non sarebbe più necessario apporre l’autocollante. Secondo il testo pubblicato oggi sul Foglio federale, il parlamento potrebbe apportare eventuali altre modifiche necessarie. In caso di approvazione popolare, le nuove targhe dovranno essere introdotte al più tardi due anni dopo il voto. Circolare senza l’adesivo Ch all’estero è attualmente passibile di multa. L’obbligo deriva dalla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale del 1968, la quale prevede che ogni automobile in circolazione all’estero debba obbligatoriamente avere il segno distintivo dello Stato in cui il veicolo è immatricolato. Il simbolo deve essere integrato sia nella targa posteriore che in quella anteriore. Criterio al momento in Svizzera non rispettato. L’iniziativa, depositata da un gruppo di cittadini, è stata presentata in forma generica. Questo tipo di proposta è meno frequente e finora è stata messa in pratica solo una decina di volte. Se il parlamento dovesse approvarla, sarà tenuto a elaborare un progetto e metterlo al voto. Se invece dovesse respingerla, il popolo – ma non i Cantoni – sarà chiamato a decidere: un sì da parte dei cittadini obbligherebbe l’Assemblea federale a presentare e redigere un testo.