Un tunnel Airolo-Fusio
In Vallemaggia e Leventina si è tornati a parlare del progetto di traforo
Conferiti dal Cantone un mandato per l’analisi dei costi e uno sull’impatto ambientale. Gli Enti regionali di sviluppo alla finestra.
Vallemaggia e Valle Leventina stanno rincorrendo un’idea ambiziosa: un collegamento alpino di circa 3,5 km, in galleria a un solo tubo, fra la zona del Lago del Sambuco da una parte e quella di Ravina, sopra Nante, dall’altra. Valutazioni finanziarie e d’impatto ambientale sono già state affidate dal Dipartimento del territorio ad esperti dei rispettivi settori, ma per ora, almeno ufficialmente, di cifre affidabili non ne girano. Si parla comunque di un’operazione relativamente sostenibile, rispetto alla sua portata fortemente strategica: l’investimento dovrebbe aggirarsi su alcune decine di milioni di franchi. Quello di uno sbocco verso nord dall’alta Lavizzara non è un progetto nuovo, perché ne riprende altri affiorati a partire dagli anni 60 del secolo scorso. Ma se allora non erano date le condizioni per raggiungere l’obiettivo – più impegnativo dal profilo finanziario – oggi le prospettive potrebbero essere diverse. L’idea aggiornata ha natali saldamente valmaggesi e ha già raccolto ampia adesione prima nella valle locarnese, poi in Leventina, in particolare nella municipalità di Airolo. Stando a nostre informazioni, un gruppo misto in cui sarebbero rappresentati anche i Comuni di Airolo e Lavizzara – i cui sindaci preferiscono però entrambi non esprimersi – si sarebbe finora riunito una manciata di volte, incontrando anche il ministro Claudio Zali, che avrebbe dimostrato disponibilità e apertura tanto concrete da affidare esternamente i due mandati di studio necessari per valutare nei dettagli gli aspetti finanziari e quelli riguardanti l’impatto ambientale dell’operazione. Le conclusioni di queste verifiche erano attese verso la primavera.
Galleria a quota 1’400 metri
Il tunnel collegherebbe come accennato la zona del Lago del Sambuco, in alta Lavizzara, con quella leventinese di Ravina, sopra il nucleo di Nante, in territorio di Airolo, e lo farebbe “bucando” la montagna, da una parte e dall’altra, a una quota di circa 1’400 metri. Un’importante conferma dell’esistenza di un progetto sul quale discutere viene dall’Ente regionale di sviluppo del Locarnese e Vallemaggia, che alla “Regione” ha ammesso di considerare l’iniziativa «strategica e peraltro già inserita nel masterplan Alta Vallemaggia». In base alle informazioni a oggi disponibili, all’Ers notano che «stiamo parlando di un collegamento in un solo tubo, ad alta quota, non così comodamente raggiungibile, quindi di tutt’altra cosa rispetto ad un generatore di traffico indesiderato. Tant’è vero che fra gli elementi ancora da valutare v’è quello riguardante il tipo di veicoli che potrebbe transitare in galleria». Questo, aggiungono, «è un aspetto fondamentale, che dovrebbe servire per tranquillizzare gli abitanti della media e della bassa Vallemaggia, desiderosi di tutto – si presume – meno che di una nuova via di transito a forte percorrenza». Raffaele De Rosa, direttore dell’Ente regionale per lo sviluppo del Bellinzonese e Valli, ricorda che «di questo progetto si parlava qualche decennio fa in abbinamento al pompaggio del Sambuco. Potendo usare il tunnel di cantiere, uno sviluppo diverso – a scopo turistico o di mobilità – sarebbe stato interessante. Lo è ancora oggi, di principio, ma è chiaro che le dinamiche sono diverse. Personalmente sono d’accordo di approfondire la questione, e proprio per questo è necessario fare tutte le valutazioni del caso, iniziando dal rapporto costi-benefici. Credo che la cosa più importante sia evitare ora che questa fattispecie venga sfruttata a scopi elettorali».