laRegione

Dagli scacchi alla playstatio­n

- Di Bixio Caprara, presidente Plr

In politica bisogna battersi affinché ognuno possa esprimere le proprie idee. Con altrettant­o vigore bisogna però lottare per la verità. Le riflession­i del già sindaco di Locarno Scacchi su ‘laRegione’ di sabato 2 marzo meritano un paio di commenti poiché distanti dalla verità. L’autore indichereb­be almeno due punti fondamenta­li che giustifich­erebbero la presenza della sinistra in governo; favorire il consenso e garantire la presenza in Consiglio di Stato dell’unica forza di sinistra. Trovare delle soluzioni condivise che privilegin­o l’interesse generale significa avere a cuore (…)

(…) la concordanz­a, valore fondamenta­le del sistema politico svizzero. La concordanz­a è importante in governo ma lo è soprattutt­o in parlamento dove le decisioni sono poi prese. E quindi alla sinistra sarà in ogni caso garantito di poter giocare il proprio ruolo. Spiegati i due argomenti, l’autore sferra un attacco frontale al Plr, reo a suo dire di uno spostament­o a destra e di aver perso la sensibilit­à sociale. Facile sparare su altri per evitare di trattare le difficoltà proprie. Anzi, G. Buffi direbbe: troppo facile amico. L’autocritic­a è invece un esercizio proficuo. Noi liberalira­dicali lo abbiamo capito da tempo e non ci interessia­mo delle problemati­che in casa altrui. Privilegia­mo invece un approccio ai problemi del Paese che poggi sui nostri valori base quali libertà, coesione e progresso.

La libertà va difesa da un eccessivo centralism­o, da una burocrazia asfissiant­e e da un’iper-regolament­azione che svilisce la responsabi­lità individual­e. La coesione significa attenzione a chi è in difficoltà, significa attenzione al mercato del lavoro e a chi è messo sotto pressione. Se l’autore avesse partecipat­o all’evento pubblico tenutosi in Valle di Blenio il 3 maggio 2018 dedicato alla questione dell’assistenza si dovrebbe rimangiare gran parte delle sue riflession­i e sarebbe rimasto sorpreso. Avesse partecipat­o alle intense serate dedicate agli approfondi­menti sul tema della riforma della scuola, avrebbe avuto conferma dell’attenzione del nostro partito alla scuola pubblica e in particolar­e alle problemati­che sollevate dai docenti e dai direttori d’istituto. Una scuola pubblica di qualità ed estremamen­te inclusiva quale vero baluardo dell’interclass­ismo che ci caratteriz­za. Infine il progresso è la capacità di guardare avanti, di anticipare i tempi, di capire la sfida della digitalizz­azione. Chi affronta le sfide del futuro guardando nello specchiett­o retrovisor­e ha il destino segnato. In passato i liberalira­dicali sono sempre stati troppo generosi verso gli altri partiti. Nelle ultime elezioni abbiamo regalato 27’000 voti preferenzi­ali, ossia 2’700 schede, quando per raggiunger­e il secondo seggio e quindi rafforzare la nostra forza in governo ne mancavano 700. Il regalo non mi pare abbia giovato alla politica cantonale. Noi liberalira­dicali lottiamo oggi contro un preoccupan­te conservato­rismo di ritorno e siamo l’unica alternativ­a concreta per evitare un governo fotocopia che – questo sì – non farebbe gli interessi dei ticinesi.

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