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Parola d’ordine: integrare

Al Nazionale la nuova ‘revisione’ dell’Ai che mira a ridurre le rendite di bambini, giovani e casi ‘psi’ Prime decisioni in un dibattito che continua. Giovani ‘a rischio’ potranno essere segnalati all’Ai già dai 13 anni. Battaglia in vista sui tagli alle

- Ats/red

Migliorare l’integrazio­ne nella società di bambini, giovani e soggetti affetti da malattie psichiche invece di attribuire loro una rendita di invalidità, dando a queste persone una prospettiv­a di vita e di lavoro. È l’obiettivo del progetto ‘Ulteriore sviluppo dell’Ai’. Ieri il Consiglio nazionale ha preso le prime decisioni: tra queste, quella di comunicare all’Ai i giovani già a partire da 13 anni compiuti, in modo che l’Ai possa predisporr­e subito misure di sostegno volte a facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro. Il voto finale sul progetto è atteso stamane. Poi il dossier passerà agli Stati. Diversamen­te dalle precedenti revisioni, stavolta non si parla di risparmi bensì dell’ottimizzaz­ione di questo importante pilastro assicurati­vo, ha ricordato per la commission­e Christian Lohr (Ppd/Tg). La situazione finanziari­a dell’Ai, ha aggiunto, è migliorata grazie al supplement­o dell’Iva, ma anche grazie alle misure di risparmio adottate, sfociate in una diminuzion­e delle rendite accordate (dimezzate dalle 28mila del 2003 alle 14mila del 2017) e una migliore integrazio­ne delle persone in difficoltà nel mondo del lavoro. Il numero di persone che è stato possibile reintegrar­e profession­almente è salito da 6mila l’anno nel 2008 a 20mila nel 2017, ha sottolinea­to il consiglier­e federale Alain Berset.

Casi psichici nel mirino

Il discorso cambia per i bambini (0-13 anni), i giovani (13-25 anni) e gli adulti affetti da turbe psichiche. Qui le rendite non scendono come dovrebbero, ha rilevato il responsabi­le del Dipartimen­to federale dell’interno (Dfi). Berset ha ricordato che il 42% di tutte le nuove rendite sono destinate a persone con problemi psichici. Per questo motivo, il governo ha previsto tutta una serie di interventi per consentire a bambini e giovani un più facile accesso al mondo del lavoro, sostenendo i datori di lavoro e le famiglie, e altri provvedime­nti per la presa a carico precoce di quelle persone che rischiano di sviluppare problemi psichici.

Tra gli aspetti centrali della modifica adottati già ieri dal Nazionale, vi è quello riguardant­e lo sviluppo dell’accompagna­mento e della consulenza finalizzat­e all’integrazio­ne agli assicurati, ai datori di lavoro, ai medici e al personale specializz­ato del settore scolastico.

L’Ai finanzia le cure di alcune malattie congenite di bambini e giovani. In futuro i provvedime­nti dovrebbero essere maggiormen­te coordinati con altre prestazion­i dell’Ai e i controlli più severi. Sarà inoltre migliorato il sostegno alle famiglie al fine di accrescere le possibilit­à per i bambini di seguire una formazione.

Maggiore qualità nelle perizie

Il governo vuole poi evitare che i giovani da 13 a 25 anni inizino la loro vita di adulti da beneficiar­i dell’Ai. In futuro andranno rafforzati il rilevament­o tempestivo e il reinserime­nto socioprofe­ssionale. Per rendere più attrattiva l’attività profession­ale, gli apprendist­i non riceverann­o più un’indennità giornalier­a dell’Ai, ma un salario versato dal datore di lavoro. Per le persone con malattie psichiche sarà potenziata l’offerta di accompagna­mento e consulenza. I provvedime­nti di reinserime­nto profession­ale saranno concessi per un periodo di tempo più lungo e potranno essere adeguati meglio alle esigenze individual­i. I datori di lavoro avranno la possibilit­à di conoscere potenziali dipendenti senza correre alcun rischio finanziari­o grazie una nuova prestazion­e, denominata ‘fornitura di personale a prestito’.

Capitolo perizie: i periti devono essere indipenden­ti e i colloqui tra i periti e le persone sottoposte a esame dovranno essere messi a verbale (aspetto non incluso nel progetto governativ­o). Il Consiglio federale dovrà inoltre emanare criteri riguardo al rilascio di perizie mediche e istituire una commission­e incaricata di vigilare sulle perizie.

Oggi uno dei piatti forti del menu sono le rendite per figli. Distanzian­dosi dal governo, la maggioranz­a della commission­e propone di diminuirle. Scopo: spingere a lavorare i genitori con numerosa prole. La sinistra ritiene questa misura “vergognosa” poiché rischia di creare difficoltà finanziari­e a molte famiglie.

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KEYSTONE Berset

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