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Da Cassis all’esercito: sono 3,3 milioni i conti trafugati nel megafurto di dati Collection #1-5

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Sono 3,3 milioni (non 78, come era emerso in gennaio) i conti presi di mira nell’ambito del megafurto di dati elettronic­i Collection #1-5 per tutta la Svizzera (e consideran­do solo le estensioni in .ch, non quelle in .com, come per gmail). Lo ha indicato ieri la Rts sul suo sito dopo aver setacciato una parte dell’enorme archivio di email e password rubate. Tra le vittime anche il Consiglio federale. La Rts ha identifica­to tre indirizzi del capo del Dipartimen­to federale degli affari esteri Ignazio Cassis. Tutti e tre – due sono vecchi indirizzi ufficiali – avevano la stessa parola chiave. Che nel frattempo non è più valida. Le password degli indirizzi profession­ali sono generate dai servizi informatic­i della Confederaz­ione e rispettano i previsti criteri di sicurezza, ha precisato Cassis in una e-mail. Collection #1-5 sono quasi 2,2 miliardi di dati rubati: una delle maggiori violazioni mai avvenuta. Da inizio anno le informazio­ni sottratte sono pubblicate online. I dati sono principalm­ente nomi di utente con le parole chiave associate. Dal Consiglio federale all’esercito, passando da parlamenta­ri federali, consiglier­i di Stato e migliaia di impiegati di Confederaz­ione e Cantoni, tutta la Svizzera è colpita dall’enorme fuga di dati. «Abbiamo analizzato questi dati e informato tutti i dipartimen­ti interessat­i. Molti (...) sono piuttosto vecchi, alcuni indirizzi riguardano persone che non lavorano più per la Confederaz­ione», relativizz­a Max Klaus della Centrale d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazio­ne (Melani).

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