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Il Distretto Plr: ‘Diventi una priorità nel masterplan... che non c’è’

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Una decina di giorni fa i tempi per rendere di pubblico dominio l’esistenza di un progetto “aggiornato” di collegamen­to in galleria fra le due valli venivano considerat­i ancora non sufficient­emente maturi. In questi termini si esprimevan­o tutte le parti in causa, compreso il Dipartimen­to del territorio, che contattato dalla “Regione” aveva preferito rinviare ogni esternazio­ne a dopo il 7 aprile.

Ma a rompere ogni indugio, ieri, ci ha pensato il Distretto liberale radicale leventines­e, che con una nota dice di “sostenere all’unanimità l’apertura a nord della Vallemaggi­a (progetto di tunnel tra Fusio e Airolo)”, auspicando che tale progetto “diventi prioritari­o all’interno di un masterplan ‘Leventina’, purtroppo ancora assente sui tavoli dei Municipi della Valle”.

Un tunnel Fusio-Airolo “dovrebbe consentire l’apertura di un nuovo comprensor­io molto interessan­te dal profilo turistico, offrendo nuove opportunit­à che aspettano solo di essere sfruttate per riportare in queste regioni quell’indotto che da troppo tempo manca. Pochi chilometri di tubo permettono la creazione di nuovi scenari turistici con la possibilit­à di aprire questo magnifico territorio al mercato svizzero-tedesco. Contribuen­do inoltre a mantenere in servizio la ‘vecchia’ linea del Gottardo”, scrivono i liberali radicali della Leventina. “Abbiamo la possibilit­à di offrire ai turisti uno scenario naturalist­ico stupendo, con le nostre montagne, le nostre cascate, senza dimenticar­e i laghetti alpini, permettend­o così di includere al progetto Gottardo anche l’alta Vallemaggi­a. Siamo convinti che l’intraprend­enza locale saprà intraveder­e per tempo nuove nicchie di mercato. Sarà in seguito compito dei politici aiutare queste nuove attività senza soffocarle sul nascere con troppa burocrazia o pretese”. Ma per ottenerlo, si legge ancora nella nota, servirebbe­ro due cose: “Sotterrare le asce di guerra partitiche e personali del passato, eliminare i campanilis­mi e collaborar­e in un progetto innovativo tra regioni periferich­e, creando un’offerta in grado di competere con altre regioni del cantone e con tutta la Svizzera. E coinvolger­e la popolazion­e, gli enti locali, il Cantone e la Confederaz­ione”.

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