Il logo è per tutti
Prendo spunto dall’interpellanza dell’amico e consigliere comunale Tiziano Zanetti, che rispetto sia come persona che per il suo pluriennale impegno politico anche se non sempre in sintonia con le mie idee, riportata lunedì 4 marzo da questo giornale, peraltro non ancora presente sul sito ufficiale della Città, e con la quale si chiedono lumi al Municipio di Bellinzona sull’uso del logo cittadino da parte di società politiche e non. Il pretesto dell’interpellanza è il volantino commemorativo per i 100 anni di attività alla Casa del Popolo, inviato a tutti i fuochi da parte dell’Unione sindacale svizzera (Uss) sezione di Bellinzona. L’uso è a suo dire improprio e soggetto a proprietà intellettuale. A quanto mi risulta il logo non è protetto da proprietà intellettuale e tanto meno dovrebbe esserlo in futuro. Esso deve essere a disposizione di privati cittadini come di associazioni di ogni tipo e partiti di qualsiasi estrazione, che operano nel comprensorio o in sinergia con la nuova Città e per il suo bene, purché se ne faccia un uso rispettoso.
In piena campagna elettorale l’intento dell’amico Tiziano è ovviamente quello di gettare discredito sulla già disastrata sinistra ticinese, a favore della riconquista del secondo seggio in Consiglio di Stato da parte del Partito liberale radicale, suo partito di appartenenza. Fosse stato usato da un’associazione imprenditoriale, sicuramente più vicina al suo partito che non un sindacato, avrebbe inoltrato comunque la sua interpellanza? Come giustamente annotato nell’articolo de ‘laRegione’ anche i candidati a giudice di pace, entrambi liberali radicali, hanno fatto in parte uso del logo nei rispettivi volantini elettorali. A scanso di equivoci l’Unione sindacale non va comunque confusa con il Partito socialista.