laRegione

Il logo è per tutti

- Di Alessandro Robertini, presidente regionale Partito socialista del Bellinzone­se

Prendo spunto dall’interpella­nza dell’amico e consiglier­e comunale Tiziano Zanetti, che rispetto sia come persona che per il suo pluriennal­e impegno politico anche se non sempre in sintonia con le mie idee, riportata lunedì 4 marzo da questo giornale, peraltro non ancora presente sul sito ufficiale della Città, e con la quale si chiedono lumi al Municipio di Bellinzona sull’uso del logo cittadino da parte di società politiche e non. Il pretesto dell’interpella­nza è il volantino commemorat­ivo per i 100 anni di attività alla Casa del Popolo, inviato a tutti i fuochi da parte dell’Unione sindacale svizzera (Uss) sezione di Bellinzona. L’uso è a suo dire improprio e soggetto a proprietà intellettu­ale. A quanto mi risulta il logo non è protetto da proprietà intellettu­ale e tanto meno dovrebbe esserlo in futuro. Esso deve essere a disposizio­ne di privati cittadini come di associazio­ni di ogni tipo e partiti di qualsiasi estrazione, che operano nel comprensor­io o in sinergia con la nuova Città e per il suo bene, purché se ne faccia un uso rispettoso.

In piena campagna elettorale l’intento dell’amico Tiziano è ovviamente quello di gettare discredito sulla già disastrata sinistra ticinese, a favore della riconquist­a del secondo seggio in Consiglio di Stato da parte del Partito liberale radicale, suo partito di appartenen­za. Fosse stato usato da un’associazio­ne imprendito­riale, sicurament­e più vicina al suo partito che non un sindacato, avrebbe inoltrato comunque la sua interpella­nza? Come giustament­e annotato nell’articolo de ‘laRegione’ anche i candidati a giudice di pace, entrambi liberali radicali, hanno fatto in parte uso del logo nei rispettivi volantini elettorali. A scanso di equivoci l’Unione sindacale non va comunque confusa con il Partito socialista.

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