‘Giusto per Tom fare un passo indietro. Aegerter un’incognita’
«Tom ha preso la decisione giusta», afferma Roby Rolfo commentando la scelta del bernese Thomas Lüthi di fare un passo indietro e lasciare, dopo un solo anno piuttosto deludente (nessun punto raccolto), la categoria regina e tornare in Moto2. «È legittimo scendere di una categoria se i risultati in MotoGp non sono stati ottimi. A livello di moto (guiderà una Kalex del team Dynavolt, ndr), sicuramente avrà imparato molto». La classe intermedia rimane una categoria poco formativa... «Nella Moto2 il grosso del lavoro avviene sullo stile di guida e non nella messa a punto. La grossa mancanza di feeling di Lüthi con la classe regina è riconducibile a questo. Sicuramente, si aspettava una moto più semplice e un periodo di apprendistato più breve, ma l’assenza di risultati ha provocato una certa demotivazione».
Un’esperienza che, tuttavia, potrà risultare importante in vista dell’imminente stagione, per la quale la principale novità è rappresentata dal nuovo tre cilindri Triumph, monomotore uguale per tutti che dovrebbe livellare il Mondiale. «Scendendo da una categoria molto più potente per risalire su una seicento, Tom dovrebbe essere agevolato: portarla al limite è più semplice. Questo non significa che per lui sarà una passeggiata, ma il podio deve essere il suo obiettivo». Il suo principale avversario, Sam Lowes. «Il britannico dispone di uno dei migliori team della Moto2. L’unico problema è se riesca o meno a portare a termine una gara senza incappare in una caduta».
Per quanto riguarda i rossocrociati, l’unico altro pilota ufficiale è Dominique Aegerter, che rimane un’incognita. «Fisicamente non dovrebbe avere grossi problemi, ma potrebbe incontrare delle difficoltà a inizio campionato». Dovrà invece accontentarsi, perlomeno inizialmente, di un ruolo da pilota per i test e per la neonata MotoE (nel team di Lüthi) il 22enne zurighese Jesko Raffin.