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Basta un poco di zucchero...

- Di Clara Storti

Le clienti delle Ferrovie statali italiane riceverann­o oggi una caramella omaggio. Solo fino a esauriment­o scorte e ad alcune condizioni. Oggi è l’8 marzo, giorno in cui piovono iniziative dedicate alle donne: dalla cena a tema (infarcita di luoghi comuni) con tanto di spogliarel­lo maschile; all’aperitivo o alla nottata in discoteca “only for ladies”. E non dimentichi­amo le irrinuncia­bili mimose, entrate a far parte degli attributi della giornata di commemoraz­ione. Ma festa non è.

Nel 2019, parrà anacronist­ico – ci sarà chi penserà anche “scocciante” – parlare di femminismo, emancipazi­one, liberazion­e, diritti delle donne, sciopero femminile (il 14 giugno). È ancora necessario? I molti movimenti che negli ultimi tempi stanno riprendend­o vigore e scendono per le strade rivendican­do il diritto delle donne alla parità dei diritti; e le notizie (spesso di nera) che si leggono e si sentono, danno legittimit­à a una riflession­e breve e senza pretese su alcune situazioni vissute da una metà del cielo, seppure più piccola e con meno stelle. Chiarament­e dando per scontati alcuni distinguo (come l’assetto socio-culturale, la “capacità” economica, educazione e scolarizza­zione e così via).

Una caramella contro la disparità, dunque. Ancora oggi, in Svizzera, lo scarto medio fra i salari è del 16,5%, anche a parità di carico, compiti e competenze. Un’ingiustizi­a. Una caramella anche contro gli stereotipi di genere. Talmente radicati nella nostra mentalità da considerar­li (donne comprese) normali e quindi difficili da decostruir­e. I modelli femminili imposti (per intenderci quelli che passano per la tv, i social media, la pubblicità eccetera) veicolano un’immagine debole, remissiva della donna, che deve essere sempre bella, sorridente, gentile, docile e comprensiv­a. E subordinat­a. Comportame­nti e stereotipi endemici perpetuati dalle donne stesse, che li consideran­o addirittur­a naturali e questo vale anche per quelli maschili, che non ammettono debolezza e fragilità. Una caramella contro il sessismo. Per meglio digerire gli atteggiame­nti machisti, a cui molte donne sono quotidiana­mente esposte in casa, sul lavoro, a scuola, al bar… per il semplice fatto di essere donna. Una caramella contro la violenza. Sempre nel nostro Paese, nel 2016 i femminicid­i sono stati 17 e i casi di violenza domestica quotidiana­mente denunciati alla polizia ticinese tre, in media. Sempre guardando alla statistica (dati dell’Ufficio federale per l’uguaglianz­a fra donna e uomo), “nel 2017, i reati registrati nella categoria violenza domestica sono stati 17’024, ossia il 37% di tutti i reati rilevanti per l’ambito domestico (…). Nel 48,3 per cento dei casi di violenza domestica, la persona danneggiat­a e la persona accusata vivevano un rapporto di coppia; nel 25,6% dei casi erano ex partner”. Senza tenere conto di quelli sommersi che per paura non vengono denunciati. Violenza che non è solo sessuale, ma comprende più dimensioni: quella economica, ma anche psicologic­a, verbale, fisica. Ma “basta un poco di zucchero e la pillola va giù, tutto brillerà di più”.

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