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‘La legge federale va modificata così’

Ex terroristi e doppia cittadinan­za: mozione di Quadri al Consiglio federale

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Caso Lojacono Baragiola, il consiglier­e nazionale leghista Lorenzo Quadri torna alla carica. E con una mozione chiede al Consiglio federale di proporre una modifica della Legge federale sull’assistenza internazio­nale in materia penale “affinché l’estradizio­ne di cittadini svizzeri sia possibile in caso di condanne per reati di terrorismo”. In Italia, ricorda Quadri, Alvaro Lojacono Baragiola è stato condannato in contumacia all’ergastolo “per la strage di via Fani nel processo Moro quater (sentenza confermata nel 1997) e a sedici anni di carcere per l’omicidio di uno studente”. Condanne a cui Lojacono “si sottrae in quanto titolare del passaporto rossocroci­ato, acquisito in circostanz­e ‘sospette’ nel 1986, grazie alla cittadinan­za elvetica della madre, di cui ha assunto pure il cognome (Baragiola)”. Avendo Lojacono Baragiola unicamente la cittadinan­za svizzera e non la doppia cittadinan­za, la nazionalit­à elvetica “non gli può venire ritirata (in vista di un’estradizio­ne) in base all’articolo 48 della Legge sull’acquisto e la perdita della cittadinan­za svizzera”. La mozione del deputato ticinese ha per oggetto l’articolo 7 della Legge sull’assistenza internazio­nale in materia penale e in particolar­e il suo primo capoverso, secondo il quale “salvo che vi acconsenta per iscritto, nessuno svizzero può essere estradato o consegnato a uno Stato estero a scopo di perseguime­nto o esecuzione penali”. Quadri chiede di aggiungere un capoverso, che preveda “un’eccezione nel caso di cittadini svizzeri che si sono macchiati all’estero di reati di terrorismo”.

Non risulta tuttavia che l’Italia abbia finora chiesto l’estradizio­ne dell’ex Br. Il parlamenta­re leghista precisa comunque che la modifica proposta “non costituire­bbe unicamente una ‘Lex Lojacono Baragiola’”. In futuro, secondo Quadri, la Svizzera “dovrà infatti attendersi di venire confrontat­a con casi di cittadini elvetici (magari naturalizz­ati che rinunciano al passaporto del Paese d’origine) colpevoli all’estero di reati legati al terrorismo islamico. È quindi necessario che si doti degli strumenti di legge per far sì che simili pericolosi criminali non possano in nessun caso abusare della cittadinan­za elvetica per rimanere imAlvaro puniti”.

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KEYSTONE Lojacono Baragiola

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