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L’altra politica

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Laura Sadis è una delle ‘personalit­à’ che sostengono l’iniziativa ‘per imprese responsabi­li’. Già consiglier­a nazionale (2003-2007) e consiglier­a di Stato (20072015), dal 1° gennaio 2016 fa parte dell’assemblea del Comitato internazio­nale della Croce Rossa. Un impegno in ambito umanitario bissato ora con quello per la promozione della responsabi­lità sociale e ambientale delle multinazio­nali.

Un ritorno alla politica?

Non in senso stretto. L’ho fatta per tantissimi anni. Ho sempre pensato che a un certo punto occorrano forze nuove: mi sembra naturale, fisiologic­o. Però la politica – e non è retorica, mi creda – la facciamo in tanti modi, ogni giorno, con le nostre scelte.

Non se ne parla di una sua candidatur­a al Consiglio degli Stati, quindi? No. No.

Lei ha deciso di sostenere l’iniziativa per imprese responsabi­li: perché? Occorre maggiore determinaz­ione per difendere i diritti umani. La via delle misure volontarie, dell’autoregola­mentazione rischia di rivelarsi insufficie­nte per chiamare alle loro responsabi­lità gli attori economici, anche al di fuori dei confini nazionali. Il problema di fondo è che la mondializz­azione avanza, in vari ambiti (diritti umani, ambiente, fiscalità, ecc.), mentre il quadro giuridico tende a rimanere confinato ai singoli Stati.

Il controprog­etto all’iniziativa è in bilico agli Stati. Cosa ne pensa?

Temo che prevarrà il punto di vista della commission­e [cfr. sopra, ndr]. Ma spero di essere positivame­nte sorpresa dal dibattito e dal voto. Il controprog­etto uscito dal Nazionale è già un compromess­o. Considero non particolar­mente provvido non agire su questa base e andare senza nulla a votare sull’iniziativa: potremmo avere delle sorprese...

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Laura Sadis

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