Le prime 12 parlamentari
Hedi Lang-Gehri, Martha Ribi-Raschle, Josi J. Meier, Elisabeth Blunschy-Steiner, Lilian Uchtenhagen, Liselotte Spreng, Hanny Thalmann, Gabrielle Nanchen, Tilo Frey, Nelly Wicky, Hanna Sahlfeld-Singer e al Consiglio degli Stati, Lise Girardin: sono le dodici parlamentari che nel 1971 – quando la Svizzera, con buon ritardo, concesse i diritti politici alle donne – varcarono la soglia di Palazzo federale a Berna: delle pioniere, come le ha definite la presidente del Consiglio nazionale Marina Carobbio ieri, alla vigilia della Giornata internazionale delle donne, inaugurando le targhe commemorative sugli scranni occupati dalle dodici donne. Un omaggio, ma anche una volontà politica: “Garantire una progressione regolare del numero di donne in Parlamento fino ad arrivare alla parità”, ha affermato Carobbio. A sottolineare questo impegno, nel pomeriggio si è tenuta anche una tavola rotonda dal significativo titolo “Professioni: le donne possono fare tutto”. Ospiti dell’incontro, la calciatrice internazionale Caroline Abbé, la delegata giovanile all’Onu per la Svizzera nel 2018 Giada Crivelli, la professoressa all’Institute of Quantum Electronics del Politecnico di Zurigo Ursula Keller, la Ceo di Ikea Svizzera Simona Scarpaleggia. Queste personalità hanno raccontato il loro percorso professionale per dare alle giovani donne fiducia nelle proprie capacità e il coraggio di realizzare i propri sogni perché, ha sottolineato Marina Carobbio, nel nostro Paese la scelta della carriera è ancora troppo spesso guidata da stereotipi e la parità di trattamento non prevale in tutti i settori.