‘Con lo Zugo tutto può succedere. Kubalik? È straordinario’
C’è però anche un’altra squadra che ha dovuto sudarsela fin quasi alla fine, la qualificazione ai playoff. Ed è il Lugano di Greg Ireland. «Un campionato è sempre fatto di alti e bassi: l’importante è che al momento in cui tutto si decide, quindi da adesso in poi, il gruppo si compatti e sappia stringere i denti».
E tu, di questo Lugano cosa pensi? «Che questi playoff se li è meritati, perché ha fatto un sacco di punti nelle ultime partite. E ora con lo Zugo tutto può succedere. Anche perché adesso più di tutto conta la salute: mai come adesso, è importante poter contare sulla profondità dell’effettivo, e meno infortuni hai, più chance avrai di riuscire a vincere».
Tu che nel 2000 la finale di campionato con il Lugano l’avevi giocata, come hai vissuto l’eliminazione dello Zurigo lunedì? «Per ovvi motivi, quando penso a quella sfida i ricordi che emergono non sono proprio piacevoli... Diciamo quindi che ora sono contento, perché la vittoria del Ginevra l’altra sera in qualche modo ha rimesso a posto le cose», ride. L’Ambrì, invece? «Mi ha sorpreso molto. Ed è una sorpresa positiva: non solo fa punti, ma gioca pure molto bene. E ha giocatori in grado di decidere da soli le partite: basti pensare a uno come Kubalik, che è straordinario. E oltre ad avere un buon tiro è sempre nella posizione migliore».
Credi che nei playoff, dove la fisicità del gioco è destinata a crescere, quindi gli spazi si restringono, stelle come Kubalik finiscano col soffrire? «Io penso che in fin dei conti diventerà più dura per tutti. Ma con l’esperienza accumulata partita dopo partita, uno saprà adattarsi pure a quello. Senza contare, poi, che nella postseason gli special team hanno una grandissima importanza. Insomma, se il powerplay gira...». E quello dell’Ambrì è semplicemente il secondo di tutta la Lega.