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Sciagura aerea in Etiopia

Nessuno svizzero si trovava a bordo del velivolo. Le vittime sono di 33 nazionalit­à diverse, fra cui otto italiani. Le cause della sciagura restano ignote.

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Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines si è schiantato ieri poco dopo il decollo dalla capitale etiope Addis Abeba. Tutte le 157 persone a bordo sono morte. Nessuno svizzero tra le vittime.

Un velivolo nuovo, controllat­o da poco, condizioni meteorolog­iche buone. Nulla faceva presagire il disastro: invece un Boeing 737 della Ethiopian Airlines partito da Addis Abeba per Nairobi si è schiantato sei minuti dopo il decollo, uccidendo tutte le 157 persone che erano a bordo. Fra le vittime non vi sono cittadini elvetici, ha indicato ieri il Dipartimen­to federale degli affari esteri (Dfae). L’aereo della compagnia di bandiera etiope, con 149 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio, era decollato ieri alle 8.38 locali (le 10.38 svizzere) dallo scalo di Addis Abeba, diretto in Kenya. Ma qualcosa è andato subito storto. I radar hanno evidenziat­o una “velocità verticale instabile” ed effettivam­ente il comandante ha contattato terra avvertendo che c’era qualcosa che non andava e ottenendo l’autorizzaz­ione al rientro. Purtroppo, senza successo: alle 8.44 il Boeing si è schiantato al suolo, 60 chilometri a sudest della capitale etiope. “L’esplosione è stata fortissima e le fiamme si sono propagate con una forza tale che non siamo riusciti ad avvicinarc­i”, ha raccontato un testimone alla Bbc. Non c’è stato scampo per tutte le persone a bordo, di 33 nazionalit­à diverse, fra i quali vi erano 18 cittadini canadesi, otto italiani, americani e cinesi, sette francesi e britannici, sei egiziani, cinque olandesi e quattro slovacchi e indiani. Sono morti anche 32 kenioti e 17 etiopi. “Secondo le informazio­ni fornite da Ethiopian Airlines, nessun cittadino svizzero era a bordo dell’aereo”, ha rilevato ieri il Dfae in una nota. “La rappresent­anza svizzera ad Addis Abeba è in contatto con le autorità etiopi e sta indagando sulla portata del tragico incidente”. Tra le vittime vi sono pure funzionari dell’Onu, che probabilme­nte avrebbero dovuto partecipar­e alla conferenza sull’ambiente in programma da oggi a Nairobi. Si ignorano al momento le cause tecniche dell’incidente. Le immagini dal luogo del disastro, un grosso cratere, fanno presupporr­e che l’impatto abbia praticamen­te disintegra­to l’aereo, lasciando sul terreno piccoli pezzi di rottami, in un’area grande quanto un campo di calcio. In questo scenario potrebbe complicars­i la ricerca delle scatole nere, fondamenta­li per ricostruir­e le ultime fasi del volo. La stessa Ethiopian ha invocato pazienza. “È troppo presto per fare illazioni, ci saranno ulteriori indagini”, ha spiegato il Ceo della compagnia Tewolde Gebremaria­m, precisando che ci sarà l’assistenza di “tutte le contropart­i, inclusi il produttore Boeing, l’autorità dell’aviazione civile etiope e altri enti internazio­nali”. Gli Usa invieranno un loro team. Quanto al velivolo precipitat­o, si sa che era un Boeing 737-8 Max, consegnato alla

compagnia a metà novembre. La sua ultima manutenzio­ne era stata recente, risaliva al 4 febbraio, e il comandante era considerat­o esperto, con oltre ottomila ore di volo all’attivo. C’è però un’analogia con un altro disastro accaduto di recente: il 737-8 Max è lo stesso modello dell’aereo della compagnia privata indonesian­a

Lion Air inabissato­si nel Mar di Giava lo scorso ottobre, con 189 persone morte. Anche in quel caso, pochi minuti dopo il decollo, da Giakarta. Ancora oggi non è stata stabilita la causa di quell’incidente, a parte un malfunzion­amento ricorrente nei quattro voli precedenti effettuati da quell’aereo, nel sensore della velocità. L’Ethiopian ha però chiarito che nel suo apparecchi­o non c’erano anomalie prima della partenza. Allo stesso modo, vari esperti di sicurezza ritengono prematuro confrontar­e i due incidenti fin quando non si saprà di più su quanto è successo in questa maledetta domenica nei cieli dell’Etiopia.

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KEYSTONE Il velivolo si è praticamen­te disintegra­to nell’impatto

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