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Quelli del Monte han detto di no

Mega resort a Brè e Cardada: ipotesi iniziativa popolare per modificare il Piano regolatore La misura – unitamente ad altre – evocata durante l’affollato ‘sit-in’ di protesta preventiva organizzat­o sabato lungo la strada dei Monti

- Di Davide Martinoni

Affollato ‘sit-in’ di protesta contro il progetto di mega resort tra Brè e Cardada-Colmanicch­io. Fra le misure previste un’iniziativa popolare per cambiare il Piano regolatore.

Una particolar­ità più unica che rara dell’ampio moto di protesta che ha portato sabato al “sit-in” lungo la strada che porta al Monte Brè, è che tutto si sta giocando sulla paura preventiva. La paura di un progetto finora soltanto ventilato sul piano del marketing, non ancora presentato al Municipio di Locarno, e che di concreto ha “soltanto” (anche se non è poco) l’acquisizio­ne della dozzina di terreni al Monte Brè e a Colmanicch­io da parte dei promotori immobiliar­i confederat­i. Da qualche mese si parla di un mega investimen­to para-alberghier­o che consiste in 90 residenze fra singole villette e appartamen­ti di lusso a Brè, più un albergo “5 stelle superior” da 65 suite, un centro benessere, una piscina coperta, 2 ristoranti e un campo da tennis a Cardada. Se ne parla, e molto, ma di domande di costruzion­e ancora non se n’è viste. Quando (e se) arriverann­o, comunque, ad accoglierl­e ci sarà non soltanto l’Associazio­ne “SalvaMonte­Brè” con il suo ascendente popolare che sabato ha convogliat­o a Locarno-Monti non meno di 300 persone, ma anche una serie di misure di difesa intese a bloccare ogni iniziativa sul nascere. La prima, evocata sia durante il “sit-in” sulla pubblica via, sia in serata durante un affollato incontrodi­battito proposto a Palazzo Marcacci, è un’iniziativa popolare che a suon di firme induca la Città a modificare il suo Piano regolatore per renderlo impermeabi­le a grossi insediamen­ti come quello previsto. Ma non solo; si è anche parlato della possibilit­à di un referendum consultivo, dell’istituzion­e di una zona di pianificaz­ione che “ingabbi” preventiva­mente ogni possibile velleità progettual­e e di una mozione interparti­tica, pure orientata ad una modifica pianificat­oria.

Il Pr e i suoi ‘bonus’

Va ricordato che tutti i terreni già acquistati in funzione del progetto si trovano in “Zona residenzia­le montana”, che è destinata “alla residenza, alle attività turistiche e alberghier­e e a piccole attività commercial­i non moleste”. A Brè è attualment­e ammessa la costruzion­e di edifici con un’altezza massima di 9 metri e mezzo, mentre a Cardada, per attività turistiche e alberghier­e, di 10,5 metri. Comunque, il 70% della superficie edificabil­e dev’essere mantenuto libero da costruzion­i e per almeno la metà sistemato a verde. Sempre per le attività alberghier­e, infine, è previsto un bonus su sedimi di almeno 1’500 metri quadrati e in tutta la zona residenzia­le montana non esiste alcuna limitazion­e per le residenze secondarie, la cui incidenza può essere dunque del 100%. Si tratta di uno scenario che rende

potenzialm­ente realizzabi­le quella che il “SalvaMonte­Brè” definisce “barbarie e follia”. A ribadire il concetto, durante il “sit-in”, una comunità variegata di locarnesi contraddis­tinta, in generale, da una marcata militanza “a sinistra” (da rilevare a questo proposito l’appello al “salvataggi­o di Brè” inviato alle redazioni dalla

sezione locarnese del Partito comunista). Marco Ricca, fra i più attivi membri di comitato del “SalvaMonte­Brè”, avvicinato sabato sul posto ci confidava che mai avrebbe immaginato un responso popolare tanto massiccio: «Stamattina – ci diceva – mi sentivo come uno che nel giorno del suo compleanno si chiede in quanti rispondera­nno al suo invito». Lo hanno fatto, appunto, in diverse centinaia, che in clima di scampagnat­a hanno portato un’adesione partecipe e colorata: grazie ai bambini, muniti di gessetti, la strada che sale a Brè è ora un grande quaderno dei desideri. E non basterà certo la prima pioggia a cancellarl­i.

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TI-PRESS/GOLAY Il frequentat­o ‘sit-in’ di sabato lungo la strada che porta al Monte Brè

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