Effetto gennaio
La borsa statunitense ha registrato un risultato positivo, così come gli altri mercati azionari internazionali. Ma vale ancora il vecchio detto di Wall Street «As goes January, so goes the year» (positivo gennaio, positivo tutto l’anno)? Si dice che se la principale borsa mondiale chiude gennaio in progresso ciò indica la tendenza per la performance nel corso dell’anno. Segna per così dire la strada e dà il via alla tendenza. Gli investitori potrebbero quindi rallegrarsi in vista di un anno positivo per la borsa. Uno sguardo al passato dimostra che alla borsa statunitense si osserva davvero il cosiddetto effetto gennaio. Se l’indice di riferimento Dow Jones Industrial (Dji) ha chiuso il mese di gennaio con un rendimento positivo, dal 1897 il suo rendimento è stato positivo per il resto dell’anno nel 73% dei casi. Gli investimenti sul mercato azionario statunitense sono effettivamente così semplici come lascia presagire l’effetto gennaio? No. Nel caso contrario, la forza di previsione del mese di gennaio in quanto indicatore annuale è già nettamente meno chiara. Quando il Dji ha perso terreno a gennaio, nei successivi undici mesi il rendimento è stato negativo solo nel 45% dei casi. Ciò significa che nel 55% di tutti i casi il rendimento ha comunque registrato un progresso invece che un regresso. In generale, secondo il fornitore di indici S&P Dow Jones Indices, si può constatare che nel periodo da febbraio a dicembre nel 66 per cento di tutti i casi il Dji ha generato un rendimento positivo, indipendentemente dalla performance registrata in gennaio. Alla luce del rallentamento della dinamica congiunturale in atto negli Stati Uniti e nonostante il buon inizio d’anno, la Banca Migros prevede un anno difficile per la borsa di Wall Street. Siamo lieti di offrirvi una consulenza relativa al vostro portafoglio.