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Si è chiusa l’egida di Re Naregna

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Sole e allegria l’hanno fatta da padroni sabato pomeriggio a Biasca in occasione del corteo mascherato della 157esima edizione del Carnevale biaschese sotto l’egida di Re Naregna. Quasi 10mila persone (9’600 quelle annunciate dagli organizzat­ori) hanno approfitta­to delle temperatur­e primaveril­i per godersi la spettacolo più atteso della quattro giorni di bagordi, che ha visto sfilare trentuno gruppi (di cui una dozzina di carri) lungo via Lucomagno. Fra i carri si sono imposti i padroni di casa de ‘I Maninchiag­hi’ con il tema “Che figüra da cioccolata­i, per le aquile sono guai!”, in riferiment­o alla discussa esultanza dei giocatori della Nazionale Xherdan Shaqiri e Granit Xhaka. Secondo posto per ‘I Grezz’ di Bellinzona con “Il mondo che non vorrei”. Terzi ‘La Franconi Ghellit’ di Biasca con “PatatLAC”. Per quanto riguarda i gruppi, al primo rango si è classifica la ‘Combricola di formighin’ di Balerna con “Ol Perügin o va in pension e rischponta ra canapa in dro Canton”. Secondo posto per i ‘Bambela’ di Bellinzona con “TiLo: preparat a fa la sardina dala sera ala matina”. Sul gradino più basso del podio sono finiti gli “Spargürei mostri” di Malvaglia con il tema “La linea: la nuova divinità della nostra civiltà”. Al termine del corteo, la serata è proseguita con un altro momento chiave della quattro giorni di bagordi biaschese: il Naregna Open Air, ossia il concerto riservato alle guggen direttamen­te dal palco principale installato in Piazza Centrale. La festa nei ritrovi pubblici e nelle tendine fino alle 5 del mattino ha quindi chiuso la 157esima edizione, così come la stagione dei grandi Carnevali ticinesi.

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Un momento del corteo mascherato andato in scena sabato a Biasca

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