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La partenza a razzo brucia il Lugano

- M.I.

Zugo – È uno Zugo che parte a tambur battente quello che si presenta in pista alla Bossard Arena per gara 1 del quarto di finale col Lugano. Ai padroni di casa bastano infatti 2’17” per segnare una prima volta con Martschini (con Bertaggia sulla panchina dei penalizzat­i), e 6’53” per andare sul 2-0 con Simion che batte Merzlikins con un tiro potente e preciso raccoglien­do un disco che Lammer soffia alle assi a Romanenghi. A riportare sotto i bianconeri ci pensa Morini, che in coda alla prima penalità rimediata dallo Zugo, devia con il parastinco un tiro di Wellinger che non dà scampo a Stephan. Nel secondo tempo, dopo un cambio, Klasen, dolorante a una gamba, deve alzare bandiera bianca. Ireland è costretto a rivedere i terzetti d’attacco e il gioco dei bianconeri ne risente. Lo Zugo, a ranghi completi, sembra infatti avere una marcia in più e sfiora in più di un’occasione il 3-1. Ma per trovarlo per davvero, i padroni di casa devono attendere fino al 44’44”, quando Flynn fa centro da posizione quasi impossibil­e, sorprenden­do Merzlikins sul primo palo. Un tiro a mezz’altezza di Loeffel ridà speranze al Lugano, che al 56’28” si rifà sotto segnando il 3-2. Ma la rincorsa finisce lì: a nulla serve il tentativo di Ireland di togliere il portiere per gettare nella mischia un sesto giocatore di movimento. Di reti, infatti, non ne arrivano più.

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