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‘la partita più completa’

Celestini: ‘Con un po’ di coraggio e di fiducia in più questa squadra dimostra di essere in grado di fare un ottimo calcio’

- Di Marzio Mellini

«Penso che sia stata la partita più completa da quando sono a Lugano, sono molto contento». È tranciante, l’analisi di Fabio Celestini al termine di un pareggio che il Lugano si tiene stretto, pur avendo provato a flirtare con un successo che avrebbe anche potuto ottenere. «Abbiamo retto bene – prosegue il mister –, abbiamo concesso pochissimo al Basilea. Abbiamo fatto bellissime cose anche con la palla. Con un po’ di fiducia e di coraggio in più questa squadra ha già dimostrato anche in ottobre e in novembre di essere in grado di fare un certo calcio, e lo ha nuovamente ribadito». Nemmeno un pizzico di rammarico, quindi, per la mancata vittoria? «Oggi (ieri, ndr) voglio andare oltre. Sono talmente contento di vedere i ragazzi esprimersi al cento per cento delle loro possibilit­à, che va bene anche così. Non dico che il risultato non conti, ma abbiamo preso un punto contro il Basilea dopo averne presi tre a Zurigo. Sono preziosi, in chiave futura. Vedo tantissimi punti positivi, anche il pareggio lo è. Anche contro l’Yb avevamo fatto una grande partita, ma siamo rimasti a secco. Questa volta abbiamo sofferto meno e portato a casa un 1-1». Settimi in classifica, finalmente a segno anche a Cornaredo. «Ci manca la vittoria, sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Le occasioni le abbiamo avute, nel finale, con Gerndt e Sadiku. Se sapremo ripetere questo tipo di prestazion­i, il futuro si preannunci­a positivo». In classifica il Lugano è a metà del guado: può puntare in alto, ma deve guardarsi sempre alle spalle. «Procediamo per gradi. Cercheremo

di fare bene a San Gallo. La partita contro il Thun che tanto ci ha fatto male (ma poi ci ha fatto pure bene), non è poi così lontana. Se continuere­mo così, arriverann­o i risultati, la classifica migliorerà e saremo tutti felici. Se caliamo anche di un pochino, riaffioran­o i nostri difetti: è proprio quello che non vogliamo. Dobbiamo solo pensare al San Gallo. Speriamo di cogliere lì il grande risultato che manca. Sarebbe bello andare in pausa con 30 punti, sarebbe un bel traguardo. Nelle ultime cinque partite abbiamo conquistat­o otto punti, ma soprattutt­o si è visto un netto passo avanti della squadra, sul piano del gioco, e questo per me è

fondamenta­le. La mia filosofia prevede che la squadra faccia sempre quello che ha fatto oggi (ieri, ndr). E lo ha fatto con ammirevole tranquilli­tà, con la serenità che solo i risultati ti danno».

Non c’è defezione che tenga

Le assenze sono alibi, aveva detto venerdì: questa prestazion­e le ha dato ragione. «Ne sono sempre convinto. Possiamo fare tutte le teorie che vogliamo, ma se in campo i ragazzi mettono lo spirito giusto, la competitiv­ità, la grinta, non c’è defezione che tenga. Al di là delle assenze pesanti, so che i miei giocatori rispondera­nno presente nel ruolo in cui decido di

impiegarli. Crnigoj ha fatto il terzino, ma non ero preoccupat­o. So che lo può fare. Non per tutto il campionato, ma all’occorrenza sì. Yao stava facendo una grande partita, con e senza palla, anche sul piano dell’atteggiame­nto. Sono molto fortunato ad allenare questo gruppo. Bottani è entrato con lo spirito giusto. Sadiku ha giocato a Zurigo, stavolta l’ho lasciato fuori ma è entrato benissimo in partita. Se ci comportiam­o sempre così, possiamo diventare una grande squadra. Io devo fare delle scelte. Sta ai ragazzi, poi, dare il cento per cento. Se ci riescono, il mio lavoro diventa più semplice, e ci riescono cose che altrimenti diventano complicate». Stocker meritava un secondo giallo per il fallo ai danni di Yao? «Ne ho sentite tante, a bordo campo, da parte del quarto uomo... Accetto tutto, ma ci sono state tante situazioni discutibil­i. La spinta ai danni di Gerndt nel finale, per esempio. Stava per calciare a rete. Dagli arbitri non mi aspetto certo regali. Non credo che ci potessimo aspettare un secondo cartellino a Stocker». Era da rosso diretto? «Vale lo stesso discorso. Noi al primo fallo prendiamo giallo, in ogni partita. Altre squadre sono tartassate un po’ meno. Ma non pensa agli arbitri, ho troppe altre cose a cui dare la mia attenzione».

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TI-PRESS/D. AGOSTA Sabbatini sa difendere ed è abile negli inseriment­i: suo l’1-1 di testa, su invito di Crnigoj

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