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Ramon e Marco, che botti!

Zenhäusern vince il primo slalom in carriera, il 21enne Odermatt sale sul podio del gigante e prenota un futuro d’oro

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Nel weekend in cui Marcel Hirscher ha messo il sigillo sull’ottava Coppa del mondo generale consecutiv­a e, in campo femminile, Mikaela Shiffrin ha staccato la vittoria stagionale numero 15, lasciando a quota 14 Vreni Schneider, per lo sci svizzero i titoli d’apertura sono tutti per la squadra maschile. E per due nomi in particolar­e: quelli di Ramon Zenhäusern e Marco Odermatt. Il vallesano ha conquistat­o ieri la prima vittoria in uno slalom di Coppa del mondo, il nidvaldese nel gigante di sabato è salito per la prima volta sul podio. Quello di Zenhäusern è stato addirittur­a un trionfo. Ha lasciato a oltre un secondo il norvegese Kristoffer­sen (1”15) e l’austriaco Hirscher (1”17). Eppure dopo la prima discesa occupava appena la settima posizione, con 90 centesimi di ritardo su Kristoffer­sen. Ha però messo in scena una seconda manche da leggenda, nella quale ha rifilato oltre 2” al norvegese, 1”26 a Hirscher e più di un secondo a tutti gli avversari. Tutti tranne Sandro Simonet e Reto Schmidiger: i due elvetici, rispettiva­mente 15° e 20° all’arrivo, hanno concesso appena 31 e 60 centesimi. «Mi sento così bene, qui a Kranjska Gora che potrei pensare di trasferirm­i – ha commentato in tono scherzoso a fine gara –. Lo scorso anno ho ottenuto il primo podio in uno slalom vero, e adesso questa vittoria...». Il successo di Zenhäusern ha inevitabil­mente oscurato quello che rimane un vero exploit: il terzo posto di Marco Odermatt nel gigante, in una gara vinta dal norvegese Henrik Kristoffer­sen. Per il nidvaldese si tratta del primo podio della carriera, il primo di quella che tutti sono convinti possa essere una lunga serie. E la gioia di Odermatt è stata ulteriorme­nte accentuata dal comportame­nto di altri due elvetici: l’inatteso Cedric Noger, piazzatosi ai piedi del podio, e Loïc Meillard che ha chiuso al settimo rango. Una prova d’assieme eccellente, a maggior ragione se si considera la giovane età dei tre protagonis­ti. Dopo una prima discesa tutt’altro che perfetta (15° tempo), nella replica pomeridian­a il 21enne Odermatt ha proposto uno sci tutto d’attacco che gli ha permesso di recuperare ben 12 posizioni... «Già ero al settimo cielo per i risultati ottenuti nella prima parte della stagione – ha sottolinea­to il nidvaldese –. Non mi sarei mai aspettato di poter salire sul podio ancora prima della fine dell’inverno». Campione del mondo juniores, Odermatt ha ovviamente stabilito il miglior tempo sul secondo tracciato. Gloria anche per il 26enne Noger che alla sua quinta presenza in Coppa del mondo si è permesso il lusso di lasciarsi alle spalle gente del calibro di Pinturault e Hirscher. Nei trenta, oltre a Meillard, anche Reto Schmidiger e Elia Zurbriggen (appaiati

al 21° posto) e Gino Caviezel (26°).

Shiffrin, altro record

Non ce l’ha fatta Wendy Holdener a difendere il record di Vreni Schneider. Il secondo posto conquistat­o nello slalom di Spindleruv Mlyn (Cechia) non ha impedito a Mikaela Shiffrin di staccare la vittoria stagionale

numero 15, una in più di quanto aveva fatto la glaronese nella stagione 1988-89. Tanto per non sbagliarsi, la statuniten­se aveva messo più di un secondo tra lei e tutte le altre avversarie già sul primo tracciato. Tutte tranne Wendy Holderner, capace di contenere il distacco in 37 centesimi. Sul secondo percorso la Holdener ha fatto quanto doveva:

ha attaccato e ha messo pressione all’avversaria (che non si è scomposta di un millimetro!), nel tentativo di salire, finalmente, sul gradino più alto di un podio di slalom. Una prova che l’ha portata a ottenere il miglior risultato della stagione tra i paletti stretti nonostante gli 85 centesimi che ha dovuto concedere alla vincitrice.

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KEYSTONE Il vallesano festeggia la vittoria con tutto il clan rossocroci­ato di slalom

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