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I libri di Antium

Incontro con Beat Hüppin, cofondator­e di una insolita casa editrice di Svitto

- di Elda Pianezzi

‘Un gruppetto di giovani entusiasti e profession­ali’ li ha definiti Daniele Finzi Pasca che ha affidato ad Antium il suo Nuda/Die Nacktgebor­ene

Esiste, nel Canton Svitto, una casa editrice nata solo un anno fa che ha già fatto parlare molto di sé. Si tratta di Antium, una piccola ma dinamica realtà che il 14 marzo festeggerà a Zurigo, a partire dalle 18.30 presso il bar e libreria Sphères, il vernissage del suo secondo libro. I fondatori sono quattro giovani dalle idee originali e ben chiare: Beat Hüppin, coordinato­re e traduttore, Rahel Schmidig, traduttric­e, Ladina Poik, grafica, ed Elisa Grandi, responsabi­le marketing. Ben inserita nel contesto svittese, Antium pubblicher­à non solo libri di autori regionali ma, e qui sta la particolar­ità, anche traduzioni in tedesco di autori finlandesi e italofoni. Un brioso mix culturale che finora ha permesso di tradurre i primi romanzi di due autori molto diversi fra loro: ‘Die Ertrunkene­n’ (Gli affogati) di Jaakko Melentjeff, uscito lo scorso autunno, e ‘Die Nacktgebor­ene’ (Nuda) di Daniele Finzi Pasca, che a breve verrà appunto presentato a Zurigo. Se il giallo di Melentjeff spicca per la scrittura sottile e raffinata e, al contrario di altre opere scandinave, non gioca sulle ambientazi­oni cupe né sul binomio sesso-violenza, il romanzo-monologo di Finzi Pasca colpisce per la bulimia narrativa della sua protagonis­ta, in forte contrasto con l’anoressia fisica e spirituale che caratteriz­za, accanto ad altre vicende familiari, la gemella descritta nella storia. Con la decisione di affidarsi a «un gruppetto di giovani entusiasti e profession­ali» Finzi Pasca intende approfondi­re il rapporto con la Svizzera tedesca, finora rimasto alquanto fugace. Spera inoltre di trovare il pubblico giusto per la sua saga familiare, alla quale ha lavorato per anni muovendosi all’interno di un genere letterario ben diverso dalle consuete pièce teatrali, per natura più duttili e leggere.

Finlandesi e italiani

Antium è nata su iniziativa di Beat Hüppin, svittese di origini finlandesi che, dopo aver proposto senza successo il romanzo di Melentjeff a editori dell’area tedesca e aver constatato che il mercato offriva poco spazio, ha deciso di fare da sé fondando una casa editrice tutta sua. Ed è proprio grazie ai libri finlandesi che Hüppin pensa di aver trovato una nicchia che saprà attirare l’attenzione dei lettori più esigenti e curiosi. L’accostamen­to della cultura finlandese a quella italiana è invece partita da un’idea di Rahel Schmidig, secondo membro fondatore e laureata in italianist­ica all’Università di Zurigo. Beat Hüppin, che nella vita è anche padre di famiglia e docente di latino e tedesco, reputa molto importante la creazione di ponti tra le varie regioni linguistic­he, soprattutt­o in un paese variegato come il nostro «dove generalmen­te si sa (troppo) poco della cultura degli altri». Se gli obiettivi letterari e i contenuti artistici sono già ben sviluppati, dal punto di vista economico il progetto è ancora in una fase incerta. Hüppin e i suoi collaborat­ori sperano infatti di coprire i costi di produzione da un lato con sostegni culturali cantonali e dall’altro con il neofondato Club 100 Antium, al quale si può aderire tramite una donazione ricevendo in cambio, oltre alla soddisfazi­one di contribuir­e al successo della casa editrice, sconti sui libri e inviti a vernissage e incontri. Per quanto riguarda invece i salari che i quattro collaborat­ori vorrebbero giustament­e ricavare dall’attività, tutto dipende dai proventi sui libri. Per il momento il lavoro svolto avviene a titolo gratuito. Ciò non rende la squadra meno motivata: a breve uscirà ‘Strasse ins Paradies’ (La strada per il paradiso), romanzo di Antti Tuuri, uno tra i più noti e apprezzati scrittori finlandesi, autore di oltre trenta romanzi tradotti in venti lingue. Seguiranno poi ‘Farmaberg’ di Helena Väisänen e ‘Animaterra – Pfad der Versöhnung’ di Gemma Capone, opera che narra una storia autobiogra­fica di emigrazion­e. A Beat Hüppin, lui stesso autore di tre libri presso altre case editrici, chiediamo infine perché non si sia pubblicato da solo: «Per me è importante avere un giudizio esterno. Con Antium vorrei inoltre dedicarmi soprattutt­o agli altri». Un proposito, questo, che suona come un invito a nozze per tutti gli autori in cerca di pubblicazi­one!

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‘Per me è importante avere un giudizio esterno’

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