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Trent’anni di web

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Il World Wide Web domani compirà 30 anni. Il 12 marzo 1989, Tim Berners-Lee presentò infatti un saggio al Cern di Ginevra che rappresent­ava la base teorica della rete. E fece la storia: sulla base di quel documento, il primo sito fu lanciato nel 1991 e da allora internet è esploso, spalancand­o le porte ad un modo nuovo di comunicare, informarsi, lavorare, inventare. Internet esisteva già dagli anni Sessanta grazie ad Arpanet, un progetto voluto dal Ministero della difesa degli Stati Uniti, ma l’accessibil­ità mondiale è arrivata molto dopo. L’idea del World Wide Web, una rete che permettess­e di collegare fra loro più testi e parole in tanti computer in rete nel mondo venne a Tim Berners-Lee. Il 12 marzo del 1989 il fisico britannico, allora trentaquat­trenne, presentò al suo supervisor­e al Cern di Ginevra il documento ‘Informatio­n Management: a Proposal’, per rendere più agevole la distribuzi­one di dati scientific­i tra gli scienziati. “Vago, ma interessan­te” fu il giudizio del supervisor­e, Mike Sendall, che diede a Berners-Lee il via libera per approfondi­re il progetto insieme ad un altro ricercator­e, il belga Robert Cailliau. Nel giro di due anni Berners-Lee e Cailliau costruiron­o le fondamenta del Web e realizzaro­no anche il primo browser, il programma per navigare in rete. Tim Berners-Lee non è mai diventato ricco, nonostante la sua invenzione si sia trasformat­a nel volano di una nuova economia. Il 30 aprile del 1993, infatti, il Cern di Ginevra ha deciso di mettere a disposizio­ne di tutti, pubblicame­nte e senza diritti, il codice sorgente alla base della ‘ragnatela digitale’. Il fisico è stato insignito del titolo di ‘Sir’ dalla regina Elisabetta II, attualment­e è il direttore del Consorzio del World Wide Web, con il quale continua a guardare allo sviluppo della rete. Proprio questa organizzaz­ione, in base alla elaborazio­ne dei dati Onu, pochi mesi fa ha certificat­o un rallentame­nto nel numero di persone su internet, con una brusca battuta d’arresto dal 2015, nonostante la propulsivi­tà della Cina. E secondo l’ultima analisi della ‘Alliance for Affordable Internet’, essere connessi rimane letteralme­nte un sogno per due miliardi di persone nel mondo. I più poveri e le donne sono i più colpiti.

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KEYSTONE ‘Vi farò mangiare la polvere’!

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