laRegione

‘Tutto per conflitti interni’

Per la docente di tedesco parlano il legale e il compagno. ‘È stata vittima di una campagna’ Lei, la professore­ssa, ha preferito tenere un profilo basso ‘a tutela del suo lavoro’. E in futuro? ‘Basta attacchi’.

- Di Daniela Carugati

Non lo ha mai fatto sin qui. E non vuole cambiare atteggiame­nto proprio ora. Lei, la professore­ssa di tedesco delle scuole medie di Mendrisio e Morbio Inferiore finita, nelle settimane scorse, sotto i riflettori della cronaca e al centro del clamore mediatico, non intende esporsi pubblicame­nte. Manterrà un profilo basso, insomma. Le ragioni? «La tutela del suo lavoro e, soprattutt­o, dei ‘suoi’ ragazzi, già troppo mediatizza­ti». A risponderc­i, a suo nome, sono il legale, l’avvocato Mattia Tonella, e il suo compagno, l’ingegner Pfister. Perché, comunque, alcune cose da dire, ci fanno capire, restano. Perché nei corridoi scolastici (in particolar­e della sede di Mendrisio) gli animi non si sono del tutto placati e la questione (vedi a lato) è tutt’altro che chiusa. A lei, che si sente vittima di «mobbing» sul luogo di lavoro e di una «campagna mediatica denigrator­ia» –«biasimata anche a livello cantonale» –, basta rivendicar­e il suo curriculum. Nonostante il Dipartimen­to educazione, cultura e sport (Decs) abbia detto la sua, ribadendo l’idoneità della docente al suo ruolo didattico (cfr. ‘laRegione’ del 28 febbraio), il clima non sembra essere migliorato. «Eppure – ribadisce il patrocinat­ore dell’insegnante –, a parlare per lo stato di servizio vi sono le numerose verifiche a cui è stata sottoposta la mia assistita. Controlli effettuati da parte del Dipartimen­to, tramite l’esperta di materia e le direzioni nel corso dei due ultimi anni scolastici – l’ultima visita risale al 12 febbraio scorso, ndr – e che hanno visto tutti concordi nell’attestare alla docente le capacità richieste per esercitare la sua profession­e». In altre parole, rilanciano legale e compagno, le competenze profession­ali della professore­ssa di tedesco, di nomina e impiegata all’80 per cento, sono state riconferma­te. «Si è accertato, anche di recente – puntualizz­a l’avvocato Tonella –, che la docente non è in ritardo sul programma e che non si è mai assentata dal lavoro per promuovere il libro (scritto nel 2017 a quattro mani con un giornalist­a, ndr)». Lo annota mostrandoc­i la scaletta della decina di incontri letterari avuti nel 2018 su un volumetto finito nel mezzo anche di un plenum docenti. «La signora – rilancia ancora – conferma di

non avere mai lasciato uscire dalla lezione i suoi alunni con 15 minuti di anticipo, e smentisce le illazioni riportare in tale senso dai media nelle scorse settimane». La docente non vanta neppure una amicizia con la direttrice. Non a caso, richiama alla nostra attenzione l’avvocato, è stata la stessa docente a «chiedere e ottenere il trasferime­nto parziale, dal settembre 2018, alla Media di Morbio. Trasferime­nto che, quindi, non è da leggere come una misura disciplina­re, anzi». Cosa ha motivato questa richiesta? «L’essere più vicina a casa, a Milano, e cercare di calmare la situazione che si era venuta a creare a Mendrisio». Così, però, non è stato. Come mai? «Tutto – ci spiega il legale – trae origine da conflitti interni alla sede di Mendrisio, precedenti anche alla pubblicazi­one del libro. Conflitti che hanno portato persino a scartare un manuale di tedesco per la Media a cui ha collaborat­o la docente e che ha procurato una frattura insanabile fra gli insegnanti di materia». L’avvocato Tonella non esita a parlare di «nemici». Possibile, dentro la scuola? «Esistono, di fatto, due fazioni, pro e contro, tanto fra i colleghi che tra i genitori degli alunni – richiama qui il compagno, ingegner Pfister –. Situazione che si è riverberat­a pure su Morbio». Ad oggi, però, aggiunge il legale, «i sostenitor­i non sono voluti uscire allo scoperto. Alcuni docenti di Mendrisio, esterrefat­ti per quanto accaduto, hanno redatto una presa di posizione congiunta a sostegno della collega. Per paura di ritorsioni, però, la lettera è rimasta in un cassetto». Le pressioni, comunque, sono evidenti: cosa farà in futuro la professore­ssa? «Nonostante il clima ostile – ci risponde Tonella –, la docente di tedesco lavorerà come ha sempre fatto, con la massima profession­alità e con la sensibilit­à necessaria nei confronti dei suoi alunni adolescent­i. Sia chiaro, non sarà più tollerato alcun attacco, tanto più se basato su affermazio­ni false».

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TI-PRESS La vicenda non sembra ancora chiusa

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